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BELLUNO - La mobilità per uno sviluppo sostenibile nell'area dolomitica consiste in un anello ferroviario, ancora da completare, con due tratti mancanti, il breve collegamento fra Valsugana e Feltre e la tratta da Dobbiaco a Cortina a Calalzo. Si dovrà anche pensare all'elettrificazione dei tratti tuttora sprovvisti, su cui viaggiano convogli a trazione diesel, come la Valsugana e la linea che sale da Ponte nelle Alpi. Poi, da questo anello esterno, si dovrà attivare il trasporto verso l'interno delle Dolomiti, nelle valli, con una viabilità alternativa leggera e con gli impianti a fune, un mezzo ritenuto più adattabile, che presenta un minore impatto sul territorio. Questo è lo studio, il sogno, come è stato definito, elaborato dal professor Riccardo Rossi e i suoi collaboratori dell'Università di Padova, su incarico delle associazioni degli industriali di Belluno, Bolzano e Trento, che lo hanno presentato ieri. Si voleva che l'analisi definisse lo stato attuale e gli scenari futuri, in vista dei Giochi invernali 2026, ma anche dopo quel grande evento sportivo.
I TEMPI
È chiaro che i tempi sono comunque lunghi, ben lontani da quell'appuntamento internazionale, sempre più prossimo: si è detto che pare più plausibile guardare all'anno 2040, forse al 2050.
L'IMPEGNO
Stimolate da Confindustria Belluno Dolomiti, le altre due associazioni hanno condiviso l'impegno: «Il lavoro che siamo andati a intraprendere corrisponde a un atto di responsabilità dice Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento - di fronte alla necessità, evidenziata nel dibattito pubblico, di allestire un ambiente idoneo alle Olimpiadi 2026, ci siamo chiesti se adottare un approccio di più ampio respiro, nel tempo e nello spazio. Abbiamo condiviso con gli industriali dei territori confinanti l'opportunità di immaginare azioni utili a uno sviluppo sostenibile della montagna e identificato interventi possibili e anzi auspicabili. Questo sogno si scontra però con complessità normative e difficoltà nella gestione. Presentiamo questo processo alle nostre comunità, perché possano contribuire a definire i termini di una strategia in fase di costruzione».
COMPETITIVITÀ
Da Bolzano gli fa eco Heiner Oberrauch, presidente di Assoimprenditori Alto Adige: «Abbiamo la fortuna di vivere e lavorare in un territorio in cui il resto del mondo sogna di fare le vacanze. Questa bellezza va preservata, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di collegamenti moderni ed efficienti e di un sistema di mobilità sostenibile, che garantisca competitività al nostro territorio. Le nostre imprese, con le loro soluzioni innovative, possono dare un contributo decisivo. Decisiva è anche la collaborazione con Belluno e Trento: le grandi sfide verso il futuro, la mobilità sostenibile è una di queste, possiamo vincerle solo insieme».
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Il Gazzettino