Le pagine scritte col sangue della giovane Marta nell'antica biblioteca

L'antica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) - Un patrimonio di 600 codici, 84 incunaboli, 700 cinquecentine e altre preziosità a stampa per un complesso di oltre 12mila libri antichi,...

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SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) - Un patrimonio di 600 codici, 84 incunaboli, 700 cinquecentine e altre preziosità a stampa per un complesso di oltre 12mila libri antichi, fonte di richiamo e studio per ricercatori italiani ed esteri. La Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, una delle più antiche e meno note d'Italia, nasce quando il pievano Guarnerio D'Artegna, morendo, donò alla comunità 173 preziosissimi manoscritti, in gran parte miniati, che aveva raccolto in tutta la sua vita, "perché se qualcuno volesse leggere o studiare potesse farlo nella stessa libraria e non altrove...". Nasceva così la prima biblioteca pubblica del Friuli e sicuramente una delle prime istituzioni di pubblica lettura d'Italia, che fu collocata nel palazzo comunale (nelle foto). 


Adesso il fondo antico è online 
Al lascito di Guarnerio di aggiunse quello di monsignor Giusto Fontanini che, nel 1736 lasciò alla comunità cittadina tutta la sua raccolta di manoscritti, incunaboli e libri a stampa, oltre a fondi necessari per l'ampliamento del palazzo. Oggi la biblioteca è del Comune di San Daniele che, grazie a un progetto di valorizzazione del fondo antico, ha realizzato una teca digitale: sono online, cioè, con accesso libero, in formato digitale, alcuni dei manoscritti più preziosi e significativi. Info http://www.guarneriana.it/

Marta scrisse col suo sangue 
Questo spazio tanto prezioso racconta anche le storia di Marta. Aveva 20 anni e il padre, che era un mercante, rientrando dai sui viaggi per affari le portava sempre libri scritti nelle lingue dei paesi che aveva visitato. Così Marta, un'amante della lettura, imparò ben presto un gran numero di lingue, oltre a imparare a scrivere. Scrive anche lei un libro: il "Vangelo secondo Marta", ed è un affronto per la Chiesa di quei tempi.


Viene considerata una pazza, anche perché dice di essere una strega, di saper volare, di combattere contro il demonio. Viene catturata e torturata. Ma regge, non molla. Così viene le viene imposto il divieto per lei più terribile: quello di non poter più leggere e scrivere. Ma Marta non ce la fa e scrive con il suo sangue. I suoi scritti col sangue fanno parte del patrimonio della Guarneriana ancora oggi.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino