Emanuela Bonamin, «Diventare Miss mamma a 43 anni, partendo da 80 chili»

Emanuela Bonamin, «Diventare Miss mamma a 43 anni, partendo da 80 chili»
La mamma più bella d'Italia? È di Onara di Tombolo, Cittadella. E quando sognava di sfilare in passerella pesava 80 chili. Ora, Emanuela Bonamin - 43 anni,...

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La mamma più bella d'Italia? È di Onara di Tombolo, Cittadella. E quando sognava di sfilare in passerella pesava 80 chili. Ora, Emanuela Bonamin - 43 anni, laurea in commercio estero, manager d'azienda, tre lingue straniere parlate, sposata, due figli di 12 e 9 anni - i chili di troppo non li ha più e quando cammina non passa inosservata: capelli biondi, occhi azzurri, un metro e 76 centimetri d'altezza. Ha vinto, nel giugno dello scorso anno, il titolo di Miss Mamma Italiana.





Perché in passerella?
«Puro caso. Ho visto la pubblicità a Lignano e mi sono incuriosita. I familiari mi hanno assecondata. Ho vinto la selezione a Castelfranco Veneto e sono andata in finale».

È stata una prima volta?
«Sì, perchè da giovane mi sarebbe piaciuto sfilare, ho sempre seguito la moda, ma prevaleva la forchetta: sono arrivata a pesare 80 chili. A quel punto mi sono messa a dieta. Negli anni ho imparato ad alimentarmi meglio, ho fatto, ma senza esagerare, attività sportiva, assieme ai miei figli. Non fumo e non bevo, un ottimo equilibrio che mantengo».

Nessun aiutino estetico?
«Nessuno, poi si vedrà. Non sono contraria a priori alla chirurgia estetica. Spesso serve per stare meglio. Bisogna evitare di abusarne, in giro ci sono di quei mostri...».

Ma una bella donna fa paura?
«La bellezza è un dono. Vedo tanta esasperazione nel raggiungerla a tutti i costi a cominciare dalle giovanissime, mentre è basilare accettarsi. La bellezza può agevolarti, ma fino ad un certo punto. Non poche persone pensano ancora che una bella donna non abbia cervello».

Esiste l'amicizia tra donne?
«Purtroppo collaborazione e solidarietà spesso vengono superate dalla rivalità».

Anche sul lavoro?
«In parte sì, anche se nel mio caso è avvenuto il contrario. La Antonio Carraro, in cui lavoro, mi ha dato fiducia quando avevo 27 anni. Ora sono direttore acquisti, ho uno staff di otto collaboratori anche se non amo essere chiamata dottoressa. Le norme sul lavoro dovrebbero prevedere maggiori incentivi per mamme e servizi ai figli».

Lavorerebbe nel settore dello spettacolo?
«L'Emanuela giovane avrebbe voluto fare la modella, guardavo con ammirazione Miss Italia. Adesso mi piacerebbe un ruolo dove dimostrare le mie competenze. Ho rischiato di entrare nella seconda edizione del Grande Fratello».

E invece?
«Avevo fatto due provini. Mi hanno contattata a casa per il terzo, ma ero ad un corso di specializzazione in Germania. I miei genitori ricevettero la telefonata, ma non mi dissero nulla per anni. Però non mi sono arrabbiata».

Il marito come vive il suo successo? È geloso?
«La vive con la massima serenità. L'ho coinvolto fin dall'inizio, mi ha sempre accompagnata a tutti gli eventi. Mi conosce perfettamente e sa quali sono i miei valori e le mie priorità. Sorride ai commenti e alle varie richieste che legge nei social. E spesso mi consiglia su come reagire o rispondere. È abituato, a prescindere dal concorso, perchè sono sempre stata una donna che attirava l'attenzione».

La notorietà non poche volte cambia la vita.
«Sono quella di sempre, rimango e rimarrò la mamma che si sveglia al mattino presto per preparare la colazione, che lava, stira, corre per portare i figli a calcio e a ginnastica artistica, che li aiuta nei compiti, impegnata nel lavoro e nella vita con il mio compagno».


Una mamma regina, non solo di bellezza.
Michelangelo Cecchetto Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino