VENEZIA - C’è una bomba innescata nei condomini Ater di Venezia centro storico e di Mestre. È la devianza minorile che sta seriamente preoccupando i vertici...
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«E così abbiamo esempi di pregiudicati che hanno solo sedici anni - continua il presidente Ater - Quel che combinano per le strade è solo una minima parte dei loro comportamenti deviati. A volte imparano per la strada quel che poi mettono in atto nei condomini, o viceversa. Sta di fatto che nelle proprietà che rappresento fanno ogni genere di teppismo e vandalismo contro l’appartamento in cui vivono e contro l’intero complesso: ascensori, vani scale, porte d’accesso, finestroni, distruggono di tutto».
Le segnalazioni che arrivano agli uffici dell’Ater sono continue e l’azienda interviene in due modi: «Non siamo assistenti sociali per cui il più delle volte giriamo i casi ai servizi sociali del Comune e alla Questura e, in secondo luogo, interveniamo per fare le manutenzioni. Ma spesso non facciamo in tempo ad aggiustare che già tornano a rompere».
Entro febbraio Speranzon andrà di persona, con i tecnici, ad incontrare i residenti e i comitati nei vari complessi abitativi: «Vogliamo capire se sia possibile fare qualcosa di più. Le segnalazioni che vengono dagli abitanti sono puntuali e in molti casi anche coraggiose e ci danno una mano a sistemare un po’ le cose. Per questo non possiamo lasciarli soli».
Il fatto è che da un lato c’è il disagio sociale («c’è sempre stato è purtroppo è in aumento»), ma dall’altro ci sono le persone normali che hanno diritto ad avere una casa dignitosa, che pagano un affitto regolare, e invece si ritrovano in situzioni del genere.
«Il problema, infatti, è duplice. Ci sono i minori vandali, e spesso anche i maggiorenni, e a fianco vivono persone per bene che non possono uscire di casa perché, ad esempio, qualche vicino ha demolito l’ascensore, o semplicemente perché hanno paura. Ecco, noi abbiamo il dovere di tutelarle, anche per non lasciar degradare il patrimonio immobiliare pubblico che è sempre più importante soprattutto qui nel Veneziano. Oggi chi cerca un alloggio in affitto a un prezzo da vecchio “equo canone”, infatti, non trova quasi più nulla perché è tutto a uso turistico. E l’unica valvola di sfogo è quella degli appartamenti popolari che, però, devono essere in ordine». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino