PONTE NELLE ALPI - «Ti sparo, ti metto una bomba in casa, puttana, miserabile». Sono solo una piccola parte degli insulti che Walter Bortot, 61 anni, rivolse alla...
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Tutto cominciò quando l'uomo andò a vivere ad Arsié, nella case Ater dove c'era la compagna. Bortot comincia prendere di mira i fiori che abbelliscono la casa della donna, li spezza e li getta, ma soprattutto con la sua auto occupa il parcheggio consortile che dispone di due posti, uno dei quali a disposizione della vittima, costretta poi a cambiare posteggio per non incorrere nelle insolenti ire dello stalker.
«Mi diceva puttana, troia - ha raccontato ieri la donna -, mi minacciava di morte dicendomi che aveva a casa la carabina e che avrebbe messo una bomba sotto casa. Mi diede anche della miserabile perché a suo dire avevo solo una Punto. Insultava anche i miei amici che cercavano di aiutarmi».
Ma l'apice maniacale si esprime con una performance inedita: «Un pomeriggio - ha proseguito la donna - uscii di casa e lui corse subito ad insultarmi, poi si spogliò nudo dicendomi guarda se ti piace, lo vuoi? a casa ho anche dei vibratori, ti accontento, tanto sui sei vedova. Insomma, io non potevo più uscire di casa. Sono stata costretta anche a prendere dei farmaci omeopatici per tenere sotto controllo l'ansia. Non dormivo nemmeno più ed ero prigioniera in casa».
Il Gazzettino