Agli arresti domiciliari, minaccia la moglie a distanza con la chat della Playstation

Minacce con la playstation alla moglie
PADOVA - Già agli arresti domiciliari per maltrattamenti in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Già agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia, un 37enne ha continuato a molestare la moglie attraverso i social. Prima offese e minacce utilizzando Tik Tok e Instagram, e poi messaggi minatori attraverso la console della Playstation. Adesso il cittadino albanese si trova dietro alle sbarre di una cella del Due Palazzi, accusato del reato di atti persecutori. L'uomo ha iniziato a maltrattare la moglie italiana di 36 anni e la figlia, oggi di 14 anni, dal lontano 2008. Schiaffi e pugni alla compagna, spesso minacciata anche con un bastone e un coltello. Schiaffi e capelli tirati anche contro la figlioletta. Ed è proprio la ragazzina, nel marzo dell'anno scorso, ad avere avuto il coraggio di raccontare quanto le stava accadendo tra le mura domestiche a un'amica. E a sua volta la compagna di giochi ha riferito tutto al suo papà, e il genitore, preoccupato per le sorti di quella bambina, ha effettuato una segnalazione ai carabinieri. E così sono scattate le indagini coordinate dal pubblico ministero Roberto Piccione e l'albanese di 37 anni è stato iscritto nel registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia. Lo straniero, in rito abbreviato davanti al Gup Domenica Gambardella, il 28 ottobre dell'anno scorso è stato condannato a tre anni e 4 mesi ed è stato messo agli arresti domiciliari. Il 37enne non avrebbe dovuto in alcun modo relazionarsi con l'esterno traverso i social, tanto meno contattare la compagna. Invece, roso dalla sete di vendetta contro la moglie, ha utilizzato Tik Tok e Instagram per spedirle messaggi minatori. Non solo, perchè attraverso la console della play station ha proseguito nel contattarla sempre con l'intento di intimidirla e di offenderla. Ma questa volta l'italiana di 36 anni, anche in difesa della figlia, ha avuto il coraggio di denunciarlo. E ancora una volta il nome dell'uomo è finito sopra al tavolo dei carabinieri. Così il pubblico ministero Piccione ha dato il via a una nuova indagine, questa volta per atti persecutori. Gli uomini dell'Arma hanno effettuato una perquisizione nell'abitazione dell'albanese e gli hanno sequestro un computer e la play station. Gli apparecchi sono stati analizzati da un tecnico informatico, ed è emerso come il 37enne stesse da mesi navigando sui social con l'unico obiettivo di perseguitare ancora la moglie.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino