L'hangar in Comina si riempie ma non azzera i bivacchi: c'è ancora chi dorme all'aperto

Segnalati nuovi casi, Ciriani: "Non servono altri dormitori o ambulatori"

L'hangar in Comina si riempie ma non azzera i bivacchi: c'è ancora chi dorme all'aperto
PORDENONE - La maggior parte dei richiedenti asilo ha scelto l’hangar in Comina. È al coperto, ieri sono state portati altri viveri, il pranzo e la cena sono serviti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - La maggior parte dei richiedenti asilo ha scelto l’hangar in Comina. È al coperto, ieri sono state portati altri viveri, il pranzo e la cena sono serviti dalla Croce rossa e dalla Caritas, c’è assistenza medica. Ma la soluzione temporanea individuata dal Comune e dalla Prefettura non è bastata a cancellare del tutto i bivacchi. Secondo quanto testimoniato da diverse fonti, nonché quanto ricostruito nella giornata di ieri, ci sono infatti ancora cinque-sei persone che continuano a dormire negli spazi pubblici: i parchi, ma anche l’area dell’ex Fiera. Si tratta di una componente residuale, ma l’amministrazione comunale ha comunque garantito che i controlli saranno ulteriormente rafforzati. 

Emergenza migranti: tre casi di scabbia. «Servono subito antibiotici»


IL DIBATTITO
Intanto il clima rimane rovente e ieri è intervenuto ancora una volta il sindaco Alessandro Ciriani. «Salvador e Conficoni, con le loro dichiarazioni, dimostrano di sapere poco di cosa realmente sia e di come si stia gestendo (da anni) l’arrivo di centinaia di immigrati dalla “rotta balcanica”. Nessuno attribuisce la responsabilità dei bivacchi ai migranti ma deve essere chiaro che le regole da rispettare in città valgono per tutti e non possono essere ignorate da sedicenti volontari. Il loro dovere dovrebbe essere quello di collaborare all’ordinata e serena gestione del fenomeno, non di manipolare gli immigrati o fare provocazioni sciocche. Il loro intento politico può sfuggire solo a chi ha gli occhi foderati di prosciutto. Nessuno accusa i migranti dei bivacchi ma anche loro hanno il dovere di comportarsi bene e questo è quello che, con cortesia e pazienza, gli agenti della polizia locale spiegano: non lasciare immondizia o oggetti nei parchi, usare con rispetto di tutti i bagni, non usare giostrine o giochi per bambini che, come accaduto, se usati da adulti, si rompono. Non servono dormitori o mense o ambulatori: il protocollo sinora seguito ha consentito di dare adeguata sistemazione negli ultimi mesi a 715 persone (soprattutto in città) secondo il principio dell’accoglienza diffusa e in base al coordinamento della Prefettura. Come nel 2016, abbiamo individuato in Comina un punto di appoggio temporaneo, non per isolare ma per evitare che il destino dei migranti sia quello di stare sotto un albero o per strada, prospettiva che pare invece piacere alla sinistra pordenonese. Nel 2016 Conficoni e i suoi sodali trasformarono interi pezzi di città in bivacchi e nulla fecero per mesi per risolvere il problema. Ci vollero le elezioni e la vittoria del centrodestra per affrontare concretamente il problema».


 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino