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BELLUNO “Sos”. È questa la prima e l’ultima parola pronunciata ieri dal prefetto Mariano Savastano nell’incontrare la stampa subito dopo il confronto avuto con alcuni sindaci del territorio sulla questione migranti. All’incontro erano rappresentati i comuni di Belluno, Feltre, Sedico, Borgo Valbelluna, Ponte nelle Alpi, Limana, Longarone, Santa Gisutina, Pieve di Cadore, Lamon e Pedavena. Poi ha spiegato: «Lancio un sos non per dire che c’è un’emergenza, ma per chiedere, attraverso i mezzi di comunicazione, collaborazione a tutti perché mettano a disposizione locali, stanze, strutture, ex alberghi, ex scuole per accogliere i migranti».
L’OBIETTIVO
Il prefetto ha voluto essere ottimista. E per farlo ha ricordato: «Quando sono arrivato in provincia, il territorio accoglieva 200 migranti, poi siamo saliti a 250. Ora siamo a 400 e il mio obiettivo è arrivare presto a 450 e a medio termine a 500». L’incontro è servito anche per rendere conto della ricognizione in atto e delle disponibilità ottenute: «Da una settimana abbiamo recuperato trenta brandine ed è un peccato che non possiamo usarle. Ecco perché lancio l’appello per reperire luoghi dove i migranti che arriveranno possano essere ospitati».
RISIKO SPAZI
Nel cilindro la Prefettura ha una struttura capace di una trentina di posti: «Un sindaco mi ha detto che sul suo territorio c’è una scuola che sarebbe pronta immediatamente, ma abbiamo deciso di non dire dove si trova prima di averla vista di persona: lo faremo venerdì e capiremo se è davvero agibile e pronta all’uso».
I COMUNI
Nell’elenco dei comuni disponibili ad accogliere da ieri c’è anche Santa Giustina: «In arrivo da Mestre, accompagnato a Belluno dai volontari della Croce Rossa – ha detto il prefetto - è stato assegnato proprio a Santa Giustina un nuovo minore che è stato ospitato nella struttura diocesana del centro papa Luciani di Col Cumano. Inoltre lo steso comune a breve finirà di allestire un appartamento capace di accogliere quattro persone». E a chi, nel corso dell’incontro, ha fatto notare al prefetto che i sindaci si lamentano che i migranti sono assegnati sempre gli stessi comuni, ha risposto: «Io ho cercato la disponibilità di tutti; a questa richiesta la metà ha risposto di sì, l’altra metà ha detto di non avere disponibilità sul territorio. Cosa posso fare? Diverso è il discorso che riguarda i minori, per i quali non è possibile rifiutarsi: in questo caso ho cominciato con i comuni più popolosi e sto scendendo. Oggi è toccato a Santa Giustina. Si va avanti in questo modo».
CENTRO MINORENNI
«Io sono soddisfatto – ha poi aggiunto il prefetto – perché alla lista delle disponibilità ad accogliere, recentemente si sono aggiunti i comuni di Soverzene che ora ha sul proprio territorio quattro donne; e appunto Santa Giustina. Gestire l’accoglienza è difficile, è molto difficile quando si tratta di donne, ancora di più se si tratta di minori. E per il momento le soluzioni trovate sono queste, ma stiamo lavorando per aprire un Cas per soli minori». Infine prima di ripetere l’appello, il prefetto ha detto: «Ci vogliono coraggio, capacità gestionale e umanità per salvare vite umane e pensare di integrarle nel tessuto economico e sociale del territorio. Lavoro? Alcuni stanno già lavorando e siamo in contatto con associazioni di categoria, fra cui Federalberghi, Umana, per fare il possibile per tutti».
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