Mestre, allarme via Piave: «Siringhe, festivi e persone che dormono in terra dopo il concerto». La denuncia del lettore Video

MESTRE - Allarme movida e degrado. «Via Piave è un covo di spacciatori. Ogni mattina dopo i concerti organizzati nel parco si trovano ragazzi che dormono...

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MESTRE - Allarme movida e degrado. «Via Piave è un covo di spacciatori. Ogni mattina dopo i concerti organizzati nel parco si trovano ragazzi che dormono sull'erba, sporcizia e siringhe. Basta, bisogna fare qualcosa». Si tratta della denuncia di un lettore del Gazzettino, che stamane ha filmato ciò che resta in terra della "notte brava" in via Piave.



Da giugno a settembre nel parco della zona si svolge "Via Piave - Giardini musicali", una delle rassegne dell'estate mestrina. Ma Paolo, 51 anni, residente del quartiere denuncia: «Io abito con la mia compagna a 30 metri dal parco di via Piave e la situazione è diventata insostenibile. Questi eventi li fanno per normalizzare l'area che ormai è un covo di spacciatori e di acquirenti. Ma la mattina dopo trovi persone che dormono sull'erba, sopra gli alberi. Non solo. Io porto fuori il mio cane e sono costretto a camminare tra vetri, sporcizia e perfino siringhe».

Continua Paolo: «In via Piave, ci sono sempre i soliti spacciatori e iniziano a espandersi anche nelle vie limitrofe come via Duca d'Aosta e via Cavalieri di Vittorio Veneto. Qui c'è uno spopolamento delle case e gli appartamenti disabitati vengono utilizzati dagli spacciatori come luogo di spaccio. Trovi perfino bisogni umani dietro alle macchine».

 

Conclude il 51enne mestrino: «Anche l'anno scorso i residenti si erano lamentati. Era un festino continuo. Io che abito a 30 metri, non ci vado neanche la sera. Una mattina ho trovato anche una coppia che dormiva sull'erba. I carabinieri mi hanno detto di fare una segnalazione. Ma sono sempre le solite persone che spacciano da anni e nessuno fa niente. Se esce alle nove di sera, almeno quattro persone che le chiedono se vuole droga. C'è chi si fa l'eroina. Infine, le strade limitrofe non vengono pulite per settimane». 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino