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MESTRE - Erano arrivate 86 anni fa, se ne andranno l'anno prossimo. Un altro brutto colpo per via Piave che, con l'addio delle suore canossiane, perderà una delle sue istituzioni storiche. L'annuncio ufficiale è arrivato nei giorni scorsi da parte della madre provinciale della congregazione delle figlie della carità fondata da Maddalena di Canossa, senza possibilità di ripensamenti, perché ormai nell'edificio sono rimaste solo cinque suore, tra l'altro anziane. Ed ora, in qualche modo, si sta cercando di salvare la scuola, composta da materna, elementare e media e che conta quasi 200 alunni complessivamente, anche se appare molto difficile la sede possa restare in via Piave. L'addio, ormai certo, è fissato per giugno con la fine dell'anno scolastico.
LA STORIA
Era il 1918 quando alcuni laici arrivarono in via Piave per mettere in piedi la prima scuola per l'infanzia costruita praticamente fra le baracche. «Era l'Asilo Vittoria - spiega suor Mirella Toppan, la preside dell'Istituto Canossiano -.
LA SPERANZA
Insomma, l'orizzonte è cupo ma, prima di mettere una pietra tombale sul futuro della scuola, la preside sceglie di prendere tempo. «Ritengo necessario procedere prima con le comunicazioni a genitori ed insegnanti. Andiamo via, questo è certo, ma non sono certa che la scuola verrà chiusa». Quindi vi sposterete? «Non dico nulla perché si stanno cercando qualche soluzioni». Una flebile speranza, dunque, ma non in via Piave.
Incredibile a dirsi, ma la notizia dell'addio delle Canossiane di via Piave arriva nel giorno in cui, in commissione comunale, si discuterà della riqualificazione dell'ex Istituto delle Canossiane della Giudecca con la realizzazione di un compendio residenziale, mentre risale a sette anni fa - al settembre 2015 - l'addio delle suore Canossiane di Sant'Alvise, sestiere di Cannaregio, che erano rimaste in quattro.
Don Marco Scaggiante, parroco della chiesa di via Piave, non nasconde tutto il suo rammarico per l'imminente chiusura dell'istituto e l'addio delle suore: «Dispiace molto, e purtroppo vi saranno anche delle conseguenze pratiche sul piano lavorativo per il personale e gli insegnanti, ma anche per le famiglie che si sono avvalse dell'istruzione per i loro figli - commenta il sacerdote -. Al momento non si sa ancora nulla su che cosa ne sarà dell'edificio, mentre le suore saranno inserite in altri istituti. Intanto, a nome della parrocchia, rivolgo un ringraziamento per la loro opera educativa e la loro vicinanza a tutti».
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Il Gazzettino