MESTRE - "Qui stiamo rasentando la follia. Non se ne può più. Nell’ultimo anno abbiamo speso qualcosa come un milione di euro per riparare i danni...
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«So che le indagini sono in corso, speriamo di arrivare quanto prima all’identificazione del responsabile che dovrà essere punito in maniera severa – continua Boraso – Ma le famiglie dove sono? I genitori si rendono conto di cosa combinano certi figli? Basta con la teoria delle bravate, qui poteva succedere qualcosa di molto grave, esattamente com’è accaduto qualche settimana fa col lancio notturno delle biglie contro il tram in viale San Marco. Vogliamo renderci conto che siamo di fronte a un’emergenza educativa? E che poi paga Pantalone? Un milione di euro per danni da vandalismo non è tollerabile". Le forze dell’ordine hanno chiesto ad Actv di fornire le immagini registrate dalla videosorveglianza interna al tram colpito dalla pietra e dalle telecamere che sorvegliano piazzale Cialdini. «Abbiamo sporto denuncia – spiegano dalla direzione dell’azienda – Sono episodi incresciosi, purtroppo capitano nel senso che fanno parte della vita di strada, nell’ultimo periodo c’è stata un’escalation, ma non siamo in condizioni di emergenza. Quel finestrone ci costa 800 euro. Fortunatamente la signora rimasta ferita e accompagnata al Pronto soccorso per le medicazioni non ha riportato gravi problemi, comprensibilmente era più che altro spaventata». Oltre alle biglie lanciate nottetempo in viale San Marco, dai componenti – poi individuati – di una baby gang che si divertiva a sbucare all’improvviso dai cespugli per colpire i mezzi in arrivo, un mese fa sempre in piazzale Cialdini si era verificato un episodio simile a quello dell’altro ieri quando un utente che non era riuscito a salirvi perché ormai in partenza, gli aveva scagliato addosso l’ombrello. «Questa volta non c’è neanche il movente – osserva Cristiano Milani a nome della Rsu – Sembra che ci sia un accanimento. Nei giorni scorsi, quando col grande caldo i tram sono stati sostituiti dagli autobus per il problema all’aria condizionata, gli autisti si sono presi una valanga di offese gratuite. Ma il rispetto dov’è finito? Esemplare quel che è successo alla fermata Emmer qualche mese fa: è stata distrutta due volte di seguito, l’azienda ha rinunciato a una terza riparazione, ma poi la gente se la prende con Actv. E ci sono ragazzini che a bordo, in piena corsa, si divertono ad azionare le maniglie per la fermata d’emergenza e se la ridono pure. Bisogna far capire che per riparare i danni si usano i soldi della comunità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino