OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MESTRE - Forse qualcuno non ha capito, oppure si è confuso, visto che si trova in mezzo ai centri commerciali dell'area del Terraglio. Ma di sicuro c'è anche chi fa il furbo. Fatto sta che al Centro di Solidarietà Cristiana Papa Francesco c'è chi si presenta pur non essendo povero e nemmeno bisognoso, ma ugualmente va a riempirsi il carrello di generi alimentari acquistati per pochi euro, togliendoli così alle famiglie e alle persone che veramente faticano ad arrivare a fine mese, e perfino a fine settimana. E, proprio contro i furbetti della spesa, sta per arrivare la stretta dell'associazione Il Prossimo che cura la gestione dell'ipermercato solidale per conto della Fondazione Carpinetum. Ma anche il monito, pesante e diretto, dell'ideatore di questo gioiello della solidarietà in città: don Armando Trevisiol.
IL MONITO
«Dico ai mestrini: andate a fare i vostri acquisti non all'Ipermercato Papa Francesco perché vi sono in città altri ipermercati di carattere commerciale più forniti del nostro, hanno un servizio più efficiente, un ambiente più lussuoso e tengono poi aperto da mattina a sera - sbotta l'anziano sacerdote dalle pagine del settimanale L'incontro -.
LE CONTROMISURE
È ormai certo che, per tagliare fuori (o almeno ridurre) i furbetti, per fare acquisti al Centro Papa Francesco bisognerà chiedere una tessera firmando una specie di autocertificazione in cui si garantisce il proprio stato di bisogno e di difficoltà economica. «Grazie ad alcuni giovani che vogliamo coinvolgere procederemo poi con delle interviste all'utenza e agli stessi nostri volontari per capire come migliorare il servizio - riprende Edoardo Rivola - e anche con un censimento degli ingressi. Se, infatti, le famiglie che ricevono i pacchi del Banco Alimentare sono segnalate e certificate con l'Isee, tutti gli altri ingressi sono liberi. Ma se tra questi c'è chi non è nel bisogno, quei pacchi di pasta, scatolette, frutta e verdura preziosa che noi distribuiamo, non finirà nelle case delle famiglie che devono essere concretamente aiutate. E abbiamo bisogno di generi di prima necessità, perché ne arrivano sempre meno in quanto, con l'emergenza Covid, da tempo sono state sospese le raccolte nei supermercati».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino