MESTRE - Per risolvere i contrasti con un vicino scomodo, solitamente, esistono tre vie d'uscita: andarsene, iniziare una guerra o trovare un modo per conviverci. Ora,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Padova, nel quartiere in mano agli stranieri la tranquillità si paga
Fissando questa immagine è possibile comprendere la realtà di via Col di Lana e le difficoltà quotidiane dei suoi residenti. Ex paradiso residenziale di Mestre, parallela di via Stazione e via Trento, perpendicolare a quella via Piave che da oltre 30 anni delimita l'area più critica della città. C'è chi, effettivamente, se ne è andato, c'è chi non molla e combatte senza sosta per riportare la strada ai suoi antichi fasti e chi, pur mantenendo fermezza e pugno di ferro, cerca un'improbabile convivenza per non perdere quanto creato in una vita di lavoro. La speranza per il futuro, però, è un'altra: ovvero che i fenomeni di degrado che hanno attanagliato l'area in questi ultimi anni svaniscano anche grazie a una nuova dimensione turistica data dal sorgere di ostelli e alberghi.
QUADRILATERO DELLO SPACCIO
È Mestre, bellezza. Il market dell'eroina (e della coca) a buon prezzo, La Mecca dei tossicodipendenti di mezzo Veneto. Via Trento, via Monte San Michele, via Col di Lana, via Piave: il mercato della droga, in mano ai nigeriani, si sviluppa attorno a questo quadrilatero dal perimetro di poco più di un chilometro. Dalla mattina alle 8 a notte fonda, le vedette presidiano i varchi di accesso, in via Monte San Michele e in via Piave. Gli scambi avvengono in via Trento e, appunto, in via Col di Lana...
Il Gazzettino