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MESTRE - «Ora quello che temiamo sono le ritorsioni. Lui ce lo ha urlato in faccia che sarebbe tornato e che ce l'avrebbe fatta pagare». A parlare è T.G., 37 anni di Spinea fra le vittime dell'aggressione avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì nel negozio in cui si riparano bici elettriche e monopattini, all'angolo fra via Costa e via Ca' Sarvognan in centro a Mestre. Lui è stato colpito da un pugno in pieno volto: medicato al pronto soccorso di Mirano è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Era lì perché conosce uno dei titolari che invece ha rimediato due costole incrinate.
Il parapiglia
Protagonista del violento parapiglia un cliente nigeriano che dopo aver maldigerito il fatto che il suo monopattino era irreparabile ha accusato il gestore di avergli rubato il carica batteria e pretendeva la consegna di 70 a euro in contanti come risarcimento.
«Visto la piega che stava prendendo la situazione e vista la stazza dell'uomo - continua il 37enne - il mio amico, dopo aver ribadito che il caricabatteria non lo aveva mai portato, si è offerto comunque di sostituirlo con uno nuovo di zecca.
La paura
«Una situazione davvero allucinante - conclude il 37enne - non se ne può più di questi violenti. Il negozio è stato chiuso anche tutto sabato. E ora si deve vivere con l'incubo che possa davvero tornare». L'auspicio è che la polizia lo rintracci e lo blocchi conoscendo il nome di battesimo e contando sulla descrizione dettagliata dei tratti somatici fornita dagli aggrediti.
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