Bella, sexy e fatale: distraeva le guardie giurate prima dei colpi nelle banche

Bella, sexy e fatale: distraeva le guardie giurate prima dei colpi nelle banche (Foto di Adina Voicu da Pixabay)
MESTRE Era ben consapevole delle sue virtù e sapeva metterle a frutto. Bella, sexy e fatale: il suo compito, infatti, era quello di attirare a sé gli sguardi delle...

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MESTRE Era ben consapevole delle sue virtù e sapeva metterle a frutto. Bella, sexy e fatale: il suo compito, infatti, era quello di attirare a sé gli sguardi delle guardie giurate e del personale delle banche mentre i suoi complici si impossessavano dei pacchi di denaro in consegna. Un trucchetto che, tra 2008 e 2009, aveva fruttato la bellezza di quasi 250 mila euro. Negli anni, tutti i componenti della banda erano finiti dietro le sbarre, tranne lei, la gazza ladra Tatiana Maria Beltran Prieto. La donna, latitante da 12 anni, è stata arrestata in Colombia e verrà estradata in Italia, dove la aspetta una pena a dieci anni di carcere. 


Tre gli istituti di credito finiti nel mirino del gruppo: la cassa di Risparmio di via Piave (a cui vennero sottratti 99mila euro), la Cassa di Risparmio del Veneto di San Antonino a Treviso (81mila euro) e la Banca Antonveneta di San Stino di Livenza (65mila euro). 


Il copione era sempre lo stesso: il giorno della consegna del denaro da parte delle guardie giurate (che erano evidentemente pedinate), la donna i suoi complici entravano in azione. Fisico mozzafiato e volto innocente, modi gentili e vagamente piccanti: in tutti e tre gli episodi, Tatiana era riuscita a concentrare su di sé le attenzioni del personale permettendo così i maxi furti. 


LE INDAGINI

I carabinieri erano riusciti a individuare i quattro complici tra cui, appunto, Beltran Pietro. Prenderla, però, era tutto un altro paio di maniche: le indagini avevano mostrato come la donna, una vera specialista del furto con destrezza, avesse lasciato il segno in tutta Italia tra Roma, Abruzzo, Toscana e Lombardia. Nel frattempo era cominciato il processo, ma Tatiana era scomparsa nel nulla. Identità false in serie, una dietro l'altra, per poi darsi alla fuga tra Spagna e Colombia. Ogni volta che veniva fermata aveva un passaporto diverso: Colombia, Venezuela, Spagna, Portorico. 


Con l'aiuto del servizio per la cooperazione internazionale di polizia di Roma (Scip), che interessava le autorità consolari di vari Stati, i carabinieri di Venezia sono riusciti a sapere che si trovava in Colombia. Le autorità di Bogotà, confrontando le impronte digitali in proprio possesso (che in quel Paese, al compimento dei 18 anni, tutti i cittadini forniscono quando richiedono la carta d'identità), con quelle inviate dall'Italia, sono riuscite ad arrivare proprio a lei. In Colombia, peraltro, la donna non aveva mai avuto guai con la giustizia. Beltran Pietro è stata quindi arrestata e trasferita in Spagna su mandato di cattura internazionale. L'ultimo passaggio a Milano, nei giorni scorsi, in uno scambio di 13 detenuti tra il paese iberico e l'Italia, dove sconterà la sua condanna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino