MESTRE - Da semplice corso d’acqua, neanche tanto pulito, a vero e proprio corridoio ecologico rinnovato e tutto da conoscere e vivere. Via libera del Comune alla...
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GRANDI POTENZIALITA’
Il sindaco Luigi Brugnaro, che più volte è stato in sopralluogo specialmente nei pressi del quartiere Pertini, punta molto sulle potenzialità del fiume come infrastruttura di connessione per la piccola nautica, con i barchini che potranno raggiungere in maniera più facile la laguna attraverso le porte nei pressi di forte Manin, ora fuori uso, ma che saranno sistemate e grazie allo scavo del tratto finale del canale. Ma non solo: perché il primo cittadino ha pensato bene che l’occasione sia buona per sviluppare anche una progettualità sugli spazi di sosta degli stessi barchini di modo da trasformare le rive, oggi semplice luogo di rimessaggio e di passaggio, in un vero e proprio spazio urbano dove sia bello andare. L’esecuzione dei lavori spetta al Consorzio di bonifica Acque Risorgive che ha la gestione del Marzenego-Osellino e ha predisposto il progetto denominato “per la riduzione e il controllo dei nutrienti sversati in laguna”. Entro fine anno affiderà l’appalto dei primi due lotti d’intervento: il primo sulla nuova “varice” di via Pertini e per la ricostruzione del manufatto alle Rotte nei pressi di forte Manin, verso l’uscita in laguna; il secondo per il recupero del tratto compreso tra lo stesso forte Manin e passo Campalto, che è il più urgente. Seguiranno, poi, due altri lotti, il terzo per la parte tra viale Vespucci e forte Manin e il quarto relativo a tutto il tratto finale a valle di passo Campalto che va verso l’impianto idrovoro di Tessera.
INFRASTRUTTURA VERDE
«L’Amministrazione – spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin – intende valorizzare l’asta fluviale del Marzenego-Osellino quale importante corridoio ecologico all’interno di Mestre, potenziando l’infrastruttura verde e migliorando la qualità del sistema naturale. L’azione principale è costituita dal lavoro sull’aumento della qualità delle acque per cui, dopo il lavoro di messa in sicurezza del territorio con il Piano delle acque, si apre una nuova stagione che vede l’impegno degli enti preposti alla riduzione degli inquinanti nelle acque fluviali e nei canali». Per ottenere questo risultato il corso sarà interessato da lavori di scavo e ripristino del fondale, ma ci sarà anche la risistemazione delle rive, un riordino degli ormeggi, la riqualificazione del verde. Non è solo una questione ambientale, ma di vivibilità, con l’ambizione di favorire l’aumento della frequentazione via acqua di zone verdi.
Alvise Sperandio
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Il Gazzettino