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MESTRE - Principio d'incendio ieri mattina intorno alle 11.15 a Mestre in via dello Squero 64, in un appartamento Ater al primo piano in cui si trovavano tre ragazzi senza fissa dimora. Un tunisino i 32 anni è rimasto intossicato ed è stato tratto in salvo dai vigili del fuoco. Il giovane è stato poi trasportato dal Suem in codice giallo al Pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo e dimesso nel pomeriggio. Gli altri due, invece, all'arrivo delle forze dell'ordine sarebbero scappati.
LA DINAMICA
L'appartamento popolare nel maxi-condominio di Altobello, in cui è scaturita la scintilla, avrebbe dovuto essere disabitato. Secondo le prime ricostruzioni, i tre sbandati avevano occupato abusivamente l'abitazione. Per entrare, avrebbero forzato le grate anti-intrusione montate alle finestre dai tecnici dall'Ater per sigillare la casa. Poi il rogo. Sul posto sono intervenuti i pompieri che hanno allertato subito gli uomini del 118: «C'è un ragazzo intossicato per aver inalato fumo». Immediato l'arrivo del Suem con un'ambulanza e un'automedica. Il ragazzo tunisino è stato trasportato in ospedale mentre gli altri due si sarebbero dati alla fuga.
Intanto, i pompieri hanno domato il principio d'incendio evitando che si espandesse negli appartamenti circostanti.
DIMISSIONI LAMPO
Il tunisino è arrivato al Pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo, intorno alle 12.10, in una condizione psico-fisica alterata. Il ragazzo avrebbe rifiutato cure e accertamenti tanto che è intervenuta la polizia locale per provare a convincerlo. Nonostante i tentativi, il giovane ha rifiutato il ricovero ed è stato dimesso nel primo pomeriggio. In ogni caso, in buone condizioni.
LA NAVE 1
Il maxi-condominio di Altobello, la Nave 1, è da tempo "flagellato" da problemi di degrado e occupazioni abusive. Tanto che in passato l'Ater ha valutato l'ipotesi di radere al suolo l'edificio e ricostruirlo da capo. Nel pomeriggio di ieri un delegato dell'azienda di alloggi popolari ha ripristinato i sigilli alle finestre e messo in sicurezza l'appartamento occupato. Il presidente di Ater Venezia Fabio Nordio ha commentato: «Il problema delle occupazioni abusive è una piaga che colpisce in primo luogo la nostra azienda che si vede costretta ad intervenire anche in alloggi che come in questo caso erano già stati messi in sicurezza. Sostenendo costi che potrebbero essere usati per altro».
Il Gazzettino