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MESTRE - Quei 110mila euro di lavori già pagati dal Comune di Venezia, in realtà, non erano stati portati a termine. A spiegarlo, ieri mattina in tribunale a Venezia all'udienza del processo ai titolari della ditta, è stato l'architetto Romano Finotto, socio della Saico ingegneria. Il professionista era diventato direttore dei lavori al Parco San Giuliano quando era iniziata, di fatto, l'inchiesta. Quando, cioè, un sopralluogo dell'Arpav aveva portato alla luce la presenza di amianto all'interno dell'area interessata dal cantiere.
«L'intervento prevedeva tre punti: una piastra in cemento armato nell'area tamburello per il palco durante gli eventi, 8 piazzole per sottoservizi e impianti igienici, un ponte metallico per accedere all'area tamburello.
IL PROGETTO
Il progetto di sviluppo del parco di San Giuliano risale al 2018 e prevedeva una spesa di circa 9 milioni di euro per due interventi: il principale riguarda opere complementari al polo nautico; il secondo, per un importo di circa 1.3 milioni, la realizzazione di strutture di servizio per le grandi manifestazioni ospitate nel parco. I reati contestati nel processo penale di fronte al giudice Stefano Manduzio si riferiscono al secondo intervento. Il danno quantificato dalla Procura per le casse pubbliche ammonta a circa 170mila euro.
D.Tam.
Il Gazzettino