Mestre. Ortodossi moldavi in rivolta, anziani donne e bambini sfilano in strada: «Ridateci la chiesetta»

Mestre. Comunità ortodossa moldava in rivolta, anziani donne e bambini sfilano in strada: «Ridateci la chiesetta»
MESTRE - Nuova protesta ieri per la comunità ortodossa moldava davanti alla chiesetta neogotica dell'ex Umberto I. Durante la preghiera all'aperto i cartelli dei...

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MESTRE - Nuova protesta ieri per la comunità ortodossa moldava davanti alla chiesetta neogotica dell'ex Umberto I. Durante la preghiera all'aperto i cartelli dei fedeli chiedevano "giustizia per la comunità ortodossa dell'Europa dell'est". Si sono riuniti in una sessantina con i bambini, contrariati per la sentenza del Tribunale di Venezia che ha respinto il ricorso del sacerdote Anatolie Bitca, alla guida fino ai primi di settembre del luogo di culto, contro l'Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, diretta dal metropolita Polykarpos.

La protesta

Quest'ultimo due mesi fa si è rimpossessato della chiesa, ha cambiato i lucchetti d'ingresso e ha impedito l'accesso ai fedeli. Da quel giorno, ogni domenica Bitca porta con sé il leggio, lo posiziona sulla strada sterrata assieme ai libri di preghiere, le icone sacre e cosparge l'incenso rituale. La contesa tra le due comunità non sembra trovare soluzione nel dialogo. Da un lato la comunità ortodossa moldava e dell'Europa dell'Est auspica che il Comune si pronunci a suo favore, quando il 23 dicembre scadrà il contratto di comodato d'uso, e spera che le siano restituite le chiavi della chiesa. Dall'altro la comunità greca ne rivendica la gestione "in forma privata", considerato che lo spazio è oggi inaccessibile al pubblico. «Abbiamo lavorato nove anni per ristrutturarla diceva ieri la sorella di padre Bitca -. L'abbiamo resa bella, portando all'interno oggetti sacri, icone e libri. Non vogliono restituirci i nostri beni e questa situazione è assurda».


Nel 2014 la Sacra Arcidiocesi ottenne in sub-comodato dal Comune la chiesetta e l'annesso spazio verde per esercitare attività di culto. Il contratto fu firmato dal precedente metropolita. Al tempo era abbandonata, era diventata rifugio di tossicodipendenti e senzatetto. Anatolie Bitca e la comunità moldava e dell'Europa dell'Est decisero di investire i loro soldi per ristrutturarla. Nel marzo del 2021, alla morte dell'arcivescovo ortodosso, si insediò il nuovo metropolita Polykarpos. Chiese la verifica delle condizioni del luogo e ne rivendicò la gestione. Ne nacque una contesa per il possesso finita in tribunale, con una prima ordinanza a favore dell'Arcidiocesi, un secondo ricorso di Bitca, infine il respingimento del suo reclamo. Per protesta ieri, al termine della Messa, accompagnati da polizia, carabinieri e vigili urbani, i fedeli hanno percorso in un corteo di preghiera, con candele tra le mani, via Circonvallazione, via Riviera XX settembre, fino in piazza Ferretto. «La causa ci è costata 35mila euro ha dichiarato Bitca . E continuiamo a pagare le bollette della luce della chiesa, perché non cediamo fino a che il Comune non dà una risposta. I fedeli sono in mezzo alla strada, non posso celebrare comunioni e battesimi. Questa chiesa deve essere di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino