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MESTRE - La mobilità urbana sulle due ruote a Mestre è come quella di un suk, un bazar dove regna il caos. Biciclette e monopattini ormai invadono marciapiedi, sottoportici, attraversano strade senza guardare, corrono contromano, investono pedoni, a volte facendosi strada scampanellando e insultando; inoltre i mezzi a noleggio vengono abbandonati ovunque, fuori dei posti designati, e molti usano le due ruote per lavorare, consegnare o spostare merci, convinti che le regole non esistano. D’altro canto è anche vero che molti pedoni camminano sulle piste ciclabili e attraversano con il semaforo rosso specie all’incrocio di via Fapanni con via Pio X e a quello vicino tra via Colombo e viale San Marco.
PEGGIORAMENTO
La situazione continua a peggiorare ed evidentemente è diventata davvero pesante se ha convinto i commercianti di via Carducci a scrivere una lettera al sindaco Luigi Brugnaro perché sotto ai portici ormai si rischia l’incidente ogni due per quattro e i loro clienti, ogni volta che escono dai negozi, sono a rischio investimento. Stessa situazione c’è lungo Corso del Popolo e in tutte le altre strade del centro che hanno portici o comunque marciapiedi. «Gentile signor sindaco, vista la sua attenzione rivolta alla tutela dei pedoni nei confronti di monopattini e biciclette in via Poerio, saremmo molto felici se ci fosse una qualche soluzione anche lungo gli altri portici o marciapiedi di Mestre» scrivono Michela e Alessandra Barbiero, della storica cappelleria, ricordando gli interventi di Brugnaro contro chi sfrecciava sotto ai portici di via Poerio con le bici e i monopattini.
DIVIETI
In altri comuni hanno cominciato a installare segnali di divieto per bici e monopattini. Ma i commercianti di via Carducci e delle altre strade dove la situazione è più critica chiedono che vengano organizzati ugualmente dei pattugliamenti, almeno serviranno come deterrente. «Ne parlerò con il comandante della Polizia Locale, a questo punto dovremo intervenire con un’ordinanza per cominciare ad affrontare il fenomeno. - annuncia l’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso - Così metteremo un punto fermo e poi vedremo come intervenire per prevenire e reprimere il fenomeno».
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