Mestre, i ladri (ripresi dalle telecamere) entrano in chiesa per rubare le offerte: fedeli-eroi li mettono in fuga

Mestre, i ladri (ripresi dalle telecamere) entrano in chiesa per rubare le offerte: fedeli-eroi li mettono in fuga
MESTRE - Ancora ladri in chiesa e, ancora una volta, immortalati dalle telecamere di sicurezza e allontanati dai fedeli arrivati mentre uno tentava di avventarsi sulle cassette...

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MESTRE - Ancora ladri in chiesa e, ancora una volta, immortalati dalle telecamere di sicurezza e allontanati dai fedeli arrivati mentre uno tentava di avventarsi sulle cassette delle offerte. Non si ferma la battaglia del parroco di Carpenedo, don Gianni Antoniazzi, contro i balordi che rubano nel luogo sacro e, in questo caso, anche danneggiando una porta della chiesa dei santi Gervasio e Protasio. E, come nel caso avvenuto nelle scorse settimane, le foto dei ladri sono state pubblicate sul foglio parrocchiale “Lettera aperta” distribuito da ieri sera a Carpenedo. 

GLI EPISODI

Il primo episodio risale a venerdì 30 dicembre, alle 3 di pomeriggio, quando in chiesa è entrato un uomo che ha iniziato a gironzolare tra i banchi, aspettando che uscisse l’unica anziana che era raccolta in preghiera. Rimasto solo (ma senza pensare alle telecamere che lo hanno immortalato), ha cominciato ad ispezionare tutte le cassette delle offerte senza però riuscire a rubare le monete. A questo punto, come testimoniano le immagini registrate, ha cercato di puntare alla sacrestia: «Ha scagliato una grossa pietra contro la porta di legno cercando di sfondarla - racconta don Antoniazzi -. Capito che il portone non poteva essere scalfito, se n’è andato per suo conto, anche se ora il danno è visibile a tutti».
Passano due giorni e, domenica 1° gennaio, sempre nel pomeriggio entra in scena una coppia di giovani sui 25 anni, maschio e femmina. Dalle registrazioni si vede che si muovono con fare sospetto. «Dopo aver intimato alla ragazza il silenzio, il maschio ha cominciato subito la sua opera con l’intento di rubare i soldi dalle cassette delle offerte - riprende il sacerdote -. A questo punto è stato interrotto rapidamente dall’arrivo di alcuni fedeli. Prima una signora entrata dall’ingresso principale lo ha guardato entrambi in modo severo, quindi altre persone sono entrate in chiesa scoraggiando i due giovani che se ne sono andati».
I volti dei ladri (oscurati in questa pagina come sul foglio parrocchiale, ndr.) sono ben riconoscibili nei filmati delle telecamere di sicurezza ad alta risoluzione di cui ha dovuto dotarsi la chiesa dei santi Gervasio e Protasio. «Se la polizia o i carabinieri ci chiederanno i video o i fotogrammi di questi fatti, saremo ben lieti di dare il nostro materiale perché la giustizia possa fare il suo corso - sottolinea don Gianni Antoniazzi -. Stiamo imparando a trovare dettagli anche dopo quattro giorni e, di fatto, non è possibile entrare senza essere riconosciuti». 

«PRONTI A DARE UN AIUTO»

Sembrerebbero le parole di un prete-sceriffo, ma la parrocchia di Carpenedo è anche quella che ha creato realtà eccezionali come il Centro Papa Francesco, quell’ipermercato solidale al quale chiunque può rivolgersi per avere un aiuto. «Non concediamo soldi a nessuno, soprattutto a chi soffre di qualche dipendenza - precisa il sacerdote -, ma alle persone bisognose diamo invece, in modo del tutto gratuito, cibo, abbigliamento, arredamento per la casa, libri e giochi per i bambini. La gente in difficoltà, se vuole, può venire a chiederci un aiuto. Troverebbe sicuramente una risposta migliore rispetto a quanto possono rubare».

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Il Gazzettino