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MESTRE - «La messa della domenica non viene più fatta perché non ce la facciamo. Non ci sono preti disponibili». Questa la risposta che don Natalino Bonazza, vicario foraneo di Mestre, ha dato ieri in cimitero al termine dell'ultima celebrazione festiva in programma, ai fedeli che gli chiedevano spiegazioni sul nuovo assetto deciso dopo le dimissioni di don Armando Trevisiol: sospensione della messa domenicale almeno per luglio e agosto, cancellazione della feriale salvo una messa il mercoledì mattina, stop a tutti i funerali che d'ora in poi andranno celebrati solo nelle parrocchie, offerte destinate alle opere caritative della diocesi e alla pastorale del lutto.
POCHI CELEBRANTI
«Non è vero che non ci sono sacerdoti. In questi ultimi mesi la parrocchia di Carpenedo ha aiutato, non potrebbe proseguire»? la replica di alcuni fedeli. «Come parrocchia, se serve, ci siamo e ci saremo», conferma a distanza il parroco don Gianni Antoniazzi. Negli ultimi tre mesi, in cui don Armando ha preso riposo per motivi di salute prima del definitivo passo indietro, dai Santi Gervasio e Protasio a dare una mano sono giunti anche i collaboratori anziani padre Vincenzo Pavan e don Mario Ronzini.
IL CONFRONTO
Il confronto tra don Bonazza e i fedeli si è protratto per mezz'ora. Nel frattempo al Centro don Vecchi di Carpenedo andava in scena un fuori programma. Perché all'ora di pranzo, con pochissimo preavviso, di ritorno dall'incontro con le famiglie alla Gazzera il patriarca Francesco Moraglia è andato a far visita a don Armando, consegnandogli una lettera di ringraziamento, a lui e i suoi collaboratori, per il lunghissimo servizio svolto in cimitero. «È venuto a salutarmi, una cortesia che ho apprezzato ha riferito don Armando Sulla messa, mi ha spiegato che certamente ne riparlerà con don Natalino». Nel pomeriggio è circolata la voce che il patriarca avesse nominato l'anziano sacerdote monsignore, titolo che il diretto interessato ha sempre rifiutato in passato e smentito anche stavolta: «Anche perché avrei rinunciato subito». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino