MESTRE - Prima la pioggia e poi, a diluvio finito, gli alberi crollano. Il fenomeno delle radici che cedono e delle piante che si adagiano contro auto, case e qualunque altre cosa...
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Episodi simili ultimamente sono stati particolarmente frequenti. Il 1. maggio un albero alto venti metri è crollato contro la “Nave” di via dello Squero. La pianta è finita sopra un muro che delimita delle palazzine sfondando i vetri di un’abitazione al primo piano, abbattendo dei cavi elettrici e danneggiando una tubatura del gas. I pompieri, giunti sul posto con tre automezzi tra cui l’autoscala e l’autogru e nove operatori, hanno provveduto a tagliare i rami e a rimuovere la pianta. A fine aprile in modo analogo ne erano crollati altri due: un pino in via Isacco Pesaro a Marghera e un’altra grossa pianta in viale Garibaldi. Gli alberi si sono adagiati al suolo dopo essersi inclinati sempre più. In quel caso niente fusto spezzato, le radici si sono semplicemente sollevate dal terreno. Nessun danno particolare, in quell’occasione, a differenza di quanto accaduto in viale Garibaldi dove l’albero è finito contro un’auto in sosta, danneggiandola gravemente sulla parte anteriore e al parabrezza. In entrambi i casi è servito l’intervento dei vigili del fuoco per rimettere in sicurezza la zona. Anche allora non c’era vento. Un’anomalia anche perché, secondo i tecnici del Comune, le piante (almeno quella di viale Garibaldi, ispezionata a lungo dal personale specializzato di Ca’ Farsetti) erano in buono stato. Per il momento il Comune ha deciso di non formalizzare una ricognizione specifica sulle piante.
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Il Gazzettino