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MESTRE - Secondo un’inchiesta condotta nel 2018 dalla procura di Venezia, diciotto persone erano morte per colpa dell’eroina gialla. Un fiume carsico che si inabissa e torna a galla in maniera ciclica. È successo anche sabato quando gli agenti del Nucleo operativo della polizia locale hanno arrestato un nigeriano di 27 anni che di fronte alla stazione di Mestre aveva appena concluso un affare con un cliente.
RECIDIVO
Il ventisettenne è un volto noto per gli agenti della municipale: quello di sabato è stato il quarto arresto nel giro di pochi mesi. Il primo ad agosto e poi altre due volte a settembre: in tutti e tre i casi il nigeriano era stato scarcerato ed è un aspetto, questo, che potrebbe pesare oggi in tribunale dove l’africano è atteso per l’udienza di convalida dell’arresto e il processo per direttissima. In più nel suo curriculum annovera anche due denunce in stato di libertà, sempre nel 2021, per porto di arnesi da scasso e rapina aggravata.
LO SPACCIO
Sabato pomeriggio, via Cappuccina, dintorni della stazione di Mestre, uno degli snodi principali - a livello veneto - dello smercio di stupefacenti. Ed è anche il luogo scelto dal ventisettenne nigeriano per l’appuntamento con il suo cliente, un ventenne tossicodipendente della zona della Riviera del Brenta, anche lui già conosciuto per i suoi precedenti.
Non appena i due si sono avvicinati per perfezionare lo scambio, soldi in virtù di una dose di eroina gialla, gli agenti della polizia locale hanno dato il via all’intervento: il nigeriano, identificato e arrestato, è stato portato nelle celle di sicurezza del comando della polizia locale, al Tronchetto; mentre il ventenne si è visto rifilare una maxi-multa da 450 euro e il Daspo di quarantotto ore dalla zona di via Cappuccina, come previsto dal Regolamento di polizia urbana approvato dal Consiglio comunale nel 2019, con cui è stata data una stretta anche allo smercio in strada di droga.
TREVIGIANO DENUNCIATO
Sempre sabato pomeriggio gli agenti del Nucleo operativo hanno denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere. L’uomo, 38 anni, residente in provincia di Treviso, era stato visto dagli agenti in servizio mentre andava avanti e indietro davanti alla stazione di Mestre in sella a una bicicletta a noleggio.
Fermato e controllato, i vigili urbani gli avevano trovato in tasca un trancino che il trentottenne non era stato in grado di spiegare perché lo avesse con sé.
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Il Gazzettino