Mercatone Uno al capolinea: 1.300 addetti in cassa integrazione

Mercatone Uno al capolinea: 1.300 addetti in cassa integrazione
VENEZIA (m.cr.) Chiude Mercatone Uno, 1300 addetti in cassa integrazione, 109 in Veneto. L'assessore regionale Elena Donazzan: «Una delle pagine più cupe delle...

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VENEZIA (m.cr.) Chiude Mercatone Uno, 1300 addetti in cassa integrazione, 109 in Veneto. L'assessore regionale Elena Donazzan: «Una delle pagine più cupe delle amministrazioni straordinarie». La convocazione al Ministero dello sviluppo non ha sortito effetti, chiusa la procedura di amministrazione straordinaria. Dal 23 novembre in cig per 12 mesi gli oltre 1.300 lavoratori coinvolti. «In totale in Veneto sono 109 dipendenti, tra questi 34 a Noventa Padovana e 31 a Occhiobello (Rovigo) - ricorda Margherita Grigolato, Filcams Cgil Veneto -. I punti vendita sono chiusi dal 2019 dopo il fallimento dell'acquisizione della Shernon Holding, salvataggio mai decollato e finito anche in inchieste della magistratura. Ora c'è un gravissimo problema occupazionale».

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Mercatone Uno chiude


«Quella di Mercatone Uno rappresenta una delle pagine più cupe della storia produttiva del nostro Paese - dichiara l'assessore Donazzan . Ciò che aggrava questa presa d'atto da parte del ministero è che gli ultimi anni di progressivo impoverimento di questa importante realtà produttiva sono avvenuti durante una gestione a controllo pubblico, quell'amministrazione straordinaria che avrebbe dovuto creare le condizioni per un rilancio e che ha peggiorato fino a rendere irreversibile la situazione, coinvolgendo anche l'ampio indotto di fornitori e consumatori. Ricordo che il Mise nelle amministrazioni straordinarie ha l'obbligo di vigilare. E, nel caso specifico, la prima amministrazione straordinaria consegnò Mercatone Uno nelle mani di una società con sede a Malta e capitale decisamente insufficiente. Vicenda per la quale le Procure stanno indagando».


«È finita come non doveva finire ma non può esserci scaricabarile quando di mezzo ci sono famiglie e lavoratori - avverte la deputata Sara Moretto di Italia Viva - . Bene quindi che la Regione Veneto mantenga il tavolo di crisi ma non si cerchi la polemica. Sulle fragilità del monitoraggio al Ministero ho più volte ribadito la necessità di intervenire, soprattutto con un cambio di metodo per consentire maggiore efficacia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino