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TREVISO - Il mercato bisettimanale è in sofferenza, soffocato da sempre meno commercianti e, di conseguenza, sempre meno clienti. E i commercianti storici evidenziano che i banchi di gestori stranieri sono sempre di più. Davide Acampora, consigliere comunale di Forza Italia, avanza un proposta: riportare sui banchi prodotti di qualità.
L'ANALISI
«Credo si debba cominciare a mettere delle regole più ferree e dei paletti per i commercianti che aspirino a partecipare ai mercati rionali delle nostre città - osserva Acampora - bisogna investire su merce di qualità, su prodotti del territorio ma soprattutto evitare che entrino bancarelle, italiane o straniere, con cianfrusaglie a un euro stile China Market. Se non si interviene tempestivamente si rischia di perdere uno dei luoghi più caratteristici della nostra cultura. E-commerce e mancanza di nuove risorse umane faranno il resto dei danni. Purtroppo.
IL NODO
Per Luigi Calesso (Coalizione Civica) il problema da risolvere è anche un altro: liberare il mercato dalle auto. «Le ragioni della crisi del mercato cittadino sulla base delle testimonianze dei commercianti ambulanti sono prevalentemente di ordine economico e commerciale. Mi ha colpito, però, la dichiarazione di una commerciante secondo la quale: Prima il mercato era un evento, un luogo di socialità. Adesso invece sono tutti seri: sembra un funerale. Una misura che l'amministrazione comunale potrebbe prendere subito per contribuire al rilancio del mercato cittadino, per contribuire a farlo ritornare una festa è quella della chiusura al traffico automobilistico almeno di piazzale Burchiellati appunto nelle mattinate di mercato. Si tratta di una iniziativa realizzabile con una certa facilità, senza particolari costi e con un effetto molto positivo per la sicurezza degli operatori del mercato e dei tanti cittadini che lo frequentano. Senza i pericoli e lo smog causati dalle auto che transitano a pochi centimetri da bancarelle e clienti il mercato potrà diventare pienamente una festa con effetti positivi sia per la qualità della vita dei trevigiani che per le attività economiche del mercato stesso». La proposta non è certo nuova, si tratta di una misura che era stata presa in considerazione durante l'amministrazione Manildo ma che non è stata mai concretizzata, specifica poi Calesso. «È vero che la chiusura del mercato alle auto è prevista nel Piano urbano della mobilità sostenibile ma i tempi di realizzazione sono lunghi». Poi fa un'ipotesi: «La modifica della circolazione prevederebbe il deflusso del traffico sulla circonvallazione interna verso piazza Santa Maria Maggiore modificando la viabilità solo di via Sant'Agostino.
Il Gazzettino