PADOVA - Dal pastificio artigianale alla gastronomia più ricercata, dagli aperitivi in pescheria alle collezioni di nicchia della profumeria. Sotto il Salone, nel cuore di...
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IL CALCOLODue corridoi porticati, incastonati tra piazza della Frutta e piazza delle Erbe, ospitano alcune delle botteghe alimentari più costose di Padova. Il mercato oggi conta 56 attività, che pagano tutte l'affitto all'amministrazione. L'elenco è pubblicato sul sito internet del Comune. Prendendo in esame i canoni che si riferiscono ad un singolo banco o ad un singolo negozio, notiamo che la media è di 450 euro al mese. A questi si aggiungono 800 euro all'anno per le spese di sorveglianza, pulizia e assicurative. Attenzione, però: i canoni d'affitto, fissati l'ultima volta nel 2011 dall'amministrazione Zanonato con un rincaro del 23% rispetto ai precedenti, scadranno il 31 dicembre 2020. La trattativa entrerà nel vivo in estate, ma il dialogo tra il consorzio Sotto il Salone e l'amministrazione comincerà già all'inizio del nuovo anno.
I CRITERIA seguire in prima persona la questione è il presidente del consorzio Paolo Martin. «Sono sotto il Salone da 49 anni - racconta con orgoglio il macellaio - e posso dire che gli affitti sono sempre stati uguali per tutti. Le differenze al metro quadro sono minime e riguardano soprattutto la posizione delle attività: chi è all'interno è meno in vista rispetto a chi è in un angolo, per esempio. So che questi prezzi sono in qualche modo agevolati e che in centro spesso ci sono affitti con prezzi alle stelle - ammette - ma rispetto agli altri negozi vanno fatti importanti distinguo. Qui quasi nessuno ha il retro-bottega: il 99% di noi ne ha bisogno e quindi ha un magazzino o un laboratorio altrove. Io, per esempio, ad Albignasego. Va anche detto che qui non abbiamo servizi igienici e per ogni intervento strutturale, come è giusto che sia, dobbiamo sottostare ai tempi della Soprintendenza. Insomma, qui è bellissimo ma non è tutto semplice».
GLI INCASSIL'attività più grande del Salone è la pescheria Adriatica guidata da vent'anni da Egidio Valtolina. Paga 2.200 euro di affitto per 60 metri quadri di spazio-vendita, ai quali si aggiungono 30 metri quadri di magazzino. «Dal punto di vista degli incassi - racconta il titolare - fino al 2006 abbiamo lavorato tutti molto bene e il Salone era un punto di riferimento per tutta Padova. Nell'ultimo decennio ci sono state delle difficoltà. Quest'anno ci sono stati segnali di ripresa». E gli affitti in scadenza? «Speriamo non vengano ritoccati».
L'ESPERTOChi conosce bene il mercato immobiliare padovano è Guerino Polito, titolare dell'Antoniana Case e consigliere provinciale degli agenti immobiliari Fimaa. «Sì, i canoni sono da periferia e fuori dal Salone i commercianti solitamente pagano almeno il triplo - conferma - , ma ci sta. Quella del Comune per me è una linea logica: se aumentano i canoni si rischia di desertificare l'offerta». Pensa lo stesso l'assessore al Commercio, Antonio Bressa: «Effettivamente si tratta di affitti piuttosto contenuti - ammette - ma l'amministrazione comunale non è un privato e non vuole in nessun modo speculare. Il nostro obiettivo principale è quello di evitare lo spopolamento del cuore pulsante del commercio cittadino. Non avrebbe nessun senso alzare gli affitti e poi ritrovarsi con le gallerie mezze vuote».
Gabriele Pipia
Alberto Rodighiero Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino