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PADOVA - Il mercato dell’auto è in crescita e anche a settembre, nel raffronto col pari mese dell’anno scorso, sia a livello nazionale si è registrato un +22,78%, sia a livello regionale (+33%) che, infine, a livello provinciale (+29,36%). Però, mai come in questo caso, non sembra sia “tutto oro quel che luccica”.
L’ESPERTO
«Diciamo che una forte spinta verso quota 30% - commenta Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari dell’Ascom Confcommercio di Padova - è da attribuire al raggiungimento degli obiettivi imposti alle reti per l’ottenimento dei premi di volume e il mantenimento delle quote di mercato, per cui il dato va colto con la necessaria prudenza».
Prudenza che potrebbe essere anche l’anticamera della preoccupazione. «Se guardiamo agli ordini - continua Ghiraldo - soprattutto di veicoli a basse emissioni, possiamo notare che è in atto una contrazione poiché l’elettrificazione dei veicoli sta incontrando molti ostacoli: economici (i prezzi si mantengono alti) e infrastrutturali (le colonnine per la ricarica sono ancora un’eccezione piuttosto che una regola)».
LA DIFFICOLTÀ
È pertanto evidente che la spinta ecologica verso l’elettrico ha bisogno di condizioni favorevoli che al momento non ci sono e che collocano l’Italia in una posizione di continua rincorsa rispetto agli altri principali Paesi in Europa.
«Abbiamo bisogno di più pragmatismo e meno propaganda - conclude il presidente dei concessionari dell’Ascom Confcommercio - perché è evidente che gli incentivi vanno orientati allo svecchiamento del parco circolante senza perdere di vista la realtà del mercato che, al momento, non è certamente sostenuto dall’elettrico». A settembre, sempre in merito al tema dell’elettrico, Ghiraldo aveva dichiarato: «Le incertezze sui temi dell’Ecobonus e dei contributi per le colonnine private di ricarica elettrica stanno rallentando una ripresa che, viceversa, potrebbe essere robusta.
I NUMERI
Sia come sia, i dati di settembre, rapportati ai singoli marchi per volumi di immatricolazioni superiori o a ridosso di 100, vedono Toyota a quota 172 con un guadagno del 28,36% rispetto alle 134 immatricolazioni del settembre 2022; seguita da Fiat (162 contro 126, pari al +28,57%); da Volkswagen (157 rispetto a 127, vale a dire un +23,62%); da Peugeot (127 su 57, ovvero +122,81%); da Citroen (106 a settembre 2023 contro 73 a settembre 2022, pari ad un +45,21%); da Ford (99 contro 73 e dunque +35,62%) e da Mercedes (95 rispetto a 78 che significa +21,79%).
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