Tosse nervosa in chiesa durante la messa, il parroco: «Tenete in bocca una mentina, il Signore non si offende»

MESTRE Don Gianni Antoniazzi parroco di Carpenedo
MESTRE - Una mentina in bocca durante la messa pur di non tossire e starnutire, il che potrebbe essere rischioso per il contagio da covid. È una boutade, ma neanche troppo,...

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MESTRE - Una mentina in bocca durante la messa pur di non tossire e starnutire, il che potrebbe essere rischioso per il contagio da covid. È una boutade, ma neanche troppo, quella in cui si avventura con una riflessione sul foglio settimanale Lettera aperta il sacerdote don Gianni Antoniazzi, parroco di Carpenedo, una delle chiese più frequentate della città e dell’intera diocesi. Testuale: «Sarebbe importante risolvere gli sternuti o i colpi di tosse generati non da problemi respiratori gravi, ma da altre cause – scrive il sacerdote – Se, per esempio, abitualmente, anche per il solo nervosismo, ci venisse da tossire, sarebbe consigliato di non entrare in chiesa. Per risolvere questo problema basta portarsi qualche mentina da casa. Se si tratta di una tosse solo nervosa o comunque non legata al covid-19, la mentina diventa un vero e proprio toccasana».

Dall’inizio della pandemia don Antoniazzi ripete a piè sospinto che in chiesa non ci si può stare se viene da tossire o starnutire, a costo di guadagnare in fretta l’uscita se dovesse capitare. E siccome per seguire la messa, a differenza di altri incontri al chiuso, non è richiesto il green pass, è importante osservare tutte le misure di sicurezza prescritte e anche di più, se possibile: di qui, l’idea di quella che viene presentata come la “sacra mentina”. «Il titolo può sembrare blasfemo. Serve per spiegare un fatto – sottolinea il parroco – Durante la pandemia bisogna prestare la massima attenzione all’igiene in tutti i suoi aspetti. In chiesa bisogna rispettare i normali dispositivi di sicurezza come, per esempio, la mascherina e l’assenza di sintomi per il covid-19. A tal proposito bisogna ricordare che non sarebbe opportuno in alcun modo né tossire né starnutire. Infatti, con questi due gesti aumenta molto la diffusione di particelle attorno a noi». A Carpenedo c’è il servizio di accoglienza con i volontari all’ingresso che misurano la temperatura, distribuiscono il gel disinfettante, indicano il posto a sedere da occupare.

La chiesa spesso è piena, le porte vengono lasciate aperte per permettere il ricambio d’aria. Ultimamente ci sono state delle funzioni particolari, come il funerale di Jotti Piaser, la ragazza morta nell’incidente stradale sulla jesolana, per cui la gente ha gremito anche il sagrato ad altoparlanti accesi. I contatti ravvicinati sono rischiosi, ma la caramella in bocca, ancor prima di ricevere la sacra particola, può aiutare.«Una volta era previsto un rigido digiuno prima della comunione. Già da decenni la Chiesa ha ridotto questa prescrizione. Il Signore – conclude don Antoniazzi – di certo non si offende se, per prevenire la tosse, qualcuno di noi dovesse tenere in bocca una mentina durante la celebrazione».
 

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Il Gazzettino