«Cibo scarso e scadente, ecco cosa mangiano i nostri figli a scuola». Genitori contro il Comune

La protesta dei genitori contro il cibo scadente delle mense scolastiche, con foto e documentazioni
BELLUNO - Mense: genitori insoddisfatti e maestre preoccupate. Sono arrivate altre segnalazioni al consigliere Franco Roccon. A quasi un mese dalla terza commissione...

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BELLUNO - Mense: genitori insoddisfatti e maestre preoccupate. Sono arrivate altre segnalazioni al consigliere Franco Roccon. A quasi un mese dalla terza commissione consiliare, che si svolse il 19 ottobre, le cose non sarebbero cambiate, né migliorate. «È necessario che si riveda il contratto in essere visto che pare si voglia riconfermare l’incarico per un altro anno - sottolinea Roccon -. Si dicevano che tutte le proteste sarebbero state vagliate dalla ditta appaltatrice, in termini veloci, si diceva che qualcosa era cambiato dopo l’uscita sui giornali. È stata costituita la commissione assaggi, ma ricevo ancora segnalazioni precise e puntuali». Mamme e papà preoccupati perché i figli rincasano con fame da scuola.



PIOGGIA DI SEGNALAZIONI 
Il consigliere legge i messaggi ricevuti: «Ho atteso ad inviarle le foto dei piatti della mensa, per poter avere un quadro più chiaro della situazione - dice un genitore -. Nella riunione con i genitori diverse mamme si sono “accalorate” in quanto già dallo scorso anno sono state inviate diverse mail alla coop che ha in appalto il servizio e sono state effettuate telefonate, con litigate annesse, ma i risultati ottenuti sono pressoché nulli». «Nel frattempo – prosegue loa testimonianza -, la scorsa settimana, un paio di mamme si sono presentate ad assaggiare i pasti». Qualcuno riporta le parole dei figli sull’odore del pollo, che non sarebbe stato invitante all’assaggio. E la mamma prosegue: «Purtroppo i ragazzi non vengono considerati in quanto minori, così si è giustificata la rappresentante di classe, quindi mando le foto dei vassoi per le settimane passate. Le lamentele rilevate sono: ragù che sa di marcio, pasta scondita o verdura piena di aceto o totalmente scondita, le dosi scarse, se si richiede il bis, per fame, bisogna rifare la fila e non è detto che si ottenga l’aggiunta, il cibo spesso è duro e tipo i bastoncini di pesce sono freddi, il risotto presente in una foto avrebbe dovuto essere “con la zucca”». C’è poi un’ultima questione, sottolineata al consigliere: «Un fatto rilevato da un’alunna e anche da un prof, il personale della coop, indossa guanti che servono per spingere il carrello, grattarsi il naso, prendere la pasta con le mani e riporla nei piatti dei ragazzi. Oggi 15 novembre è stato trovato un capello sulla verdura e per il passato anche sullo stracchino (allego foto con capello annesso). Oggi è arrivato in classe un foglio che consegnato alla professoressa, chiedeva di valutare la qualità del mangiare; la stessa prof ha correttamente compilato ascoltando il parere dei ragazzi».

LA COMMISSIONE

Nel frattempo, scorrendo il verbale della terza commissione di ottobre ci si può fare l’idea di come si stia affrontando la questione. Per la maggioranza sono intervenuti il capogruppo di Belluno D+, Giangiacomo Nicolini, il sindaco Jacopo Massaro e la consigliera delegata alla scuola, Nadia Sala, che – stando al verbale – ammette che il problema esiste almeno dal settembre 2020, ma a causa della pandemia i genitori assaggiatori non hanno potuto vigilare sui pasti dei figli. Tre gli incontri pubblici con Ulss, dietista, rappresentanti della scuola, dirigente della cooperativa e genitori. Era emersa la necessità di stabilire delle modalità di segnalazione. Il sindaco, dopo aver ricordato che le criticità evidenziate sono note all’amministrazione, ribadisce anche che le segnalazioni sono servite a migliorare il servizio. Il sindaco ha risposto al consigliere Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno), che chiedeva se erano state fatte delle penali. Sì: dove si potevano applicare è stato fatto dagli uffici, questa la risposta di Massaro.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino