FIUME VENETO (PORDENONE) - Genitori sul piede di guerra per le modifiche negli orari di rientro che si preannunciano per le scuole medie e primarie a partire dal...
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I CAMBIAMENTI
Variazioni degli orari anche per le due scuole primarie, capoluogo e Cimpello, che passerebbero dal regime attuale a un solo rientro settimanale e un orario 8-13. Ben diverso dagli orari attuali: alle scuole primarie (in tutto circa 350 alunni) l'orario è 8-12.20, ma ci sono due rientri per le classi terze, quarte e quinte, quindi per loro la scuola finisce alle 16.30. Dunque circa 220 alunni il prossimo anno scolastico non avranno più un pomeriggio a scuola. Anche per la media sarà un cambio non da poco, perché adesso l'orario al mattino è 8-13.20, con due pomeriggi fino alle 16.20 (questo orario riguarda circa 290 alunni). «La decisione assunta ci lascia perplessi - ribadiscono i genitori - Ci si aspetterebbe che le decisioni vengano prese in modo condiviso. Non solo. In incontri precedenti convocati dall'ex dirigente con i rappresentanti dei genitori e presente il sindaco, la scuola si era impegnata a valutare anche strade diverse da quella che oggi pare volersi imporre».
LE IPOTESI
Tra le ipotesi quella di rientri a spot il sabato o anche il versamento di un contributo economico da parte delle famiglie per garantire una vigilanza di personale esterno durante la ricreazione e la mensa, con mantenimento dell'orario attuale. Inoltre, c'era l'idea di sottoporre alle famiglie del comprensivo un questionario per esprimere una preferenza sulle soluzioni prospettate. «Ci chiediamo quindi il senso di queste riunioni se era già intenzione della scuola andare per la propria strada, indipendentemente dalle opinioni di chi del servizio scolastico usufruisce». Con il nuovo orario, denuncia il gruppo dei genitori, senza i pomeriggi si perderebbero i laboratori, soprattutto quelli a classi aperte, occasione di crescita personale: «Siamo consapevoli delle difficoltà che comporta l'organizzazione attuale, non ci è indifferente la fatica degli insegnanti nell'organizzarsi con poche risorse, ma a loro ribadiamo la disponibilità a un contributo attivo, nostro e delle famiglie della scuola». Da qui la richiesta dell'associazione Genitori rivolta alla dirigenza scolastica di «rivalutare il problema orario, interpellando tutte le famiglie della scuola sulle decisioni da prendere».
Emanuele Minca
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Il Gazzettino