Meningite fulminante, Christian muore a 15 mesi. Donati gli organi: «Così aiuterà altri bambini»

Meningite, bambino morto a 15 mesi
BELLUNO - Il suo orsetto preferito e il suo Minion Keyman nel lettino ormai vuoto. Christian non potrà più giocarci: non c'è più. Quel bimbo vivace...

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BELLUNO - Il suo orsetto preferito e il suo Minion Keyman nel lettino ormai vuoto. Christian non potrà più giocarci: non c'è più. Quel bimbo vivace che ormai, a 15 mesi, parlava e camminava, è morto. Un decesso avvenuto per un meningite pneumococcica rara e fulminante. Il suo cuore batterà per un altro piccolo. Il suo fegato aiuterà altri bimbi. Infatti con grande generosità i genitori, mamma Olesya Stavchanska operaia Luxottica e papà Nazariy Lozovyy dipendente della Thelios che abitano a Cavarzano, hanno acconsentito all'espianto degli organi del loro figlioletto. In queste ore una marea di messaggi di vicinanza da tutta la provincia e non solo. E oggi il giorno più duro: dire addio a quel bimbo, il loro primo e unico figlio, che era la loro ragione di vita. I funerali si celebreranno nella chiesa di Cavarzano alle 15. Nella piccola bara il bambolotto preferito di Christin. «Gli farà compagnia», dice il padre provato dal dolore.

IL DOLORE
Nell'appartamento di via Barozzi, al civico 72 a Cavarzano, mamma Olesya è chiusa nel suo dolore. Ad aprire la porta è papà Nazariy: racconta quello che è successo per sensibilizzare e aiutare, se possibile, a prevenire altri casi simili. In realtà i genitori, due giovani di origine ucraina naturalizzati italiani e cresciuti a Belluno, hanno fatto tutto quello che c'era da fare. Il bimbo era vaccinato anche per la meningite. Tra il 12 e 17 novembre aveva avuto il covid. Ma tutto era superato: in questi giorni stava bene giocava ed il bimbo vivace di sempre. Appena mercoledì mattina i genitori hanno visto quel febbrone a 39, sono corsi al san Martino a chiedere aiuto. Proprio per quel vaccino in un primo momento è stata esclusa la meningite pneumococcica: era impossibile, dopo due dosi di vaccino. Invece quell'evento rarissimo si è verificato. Ha colpito il piccolo Christian: un caso su milioni.

IL RACCONTO
«Christian stava benissimo martedì - racconta il papà - poi alle 9 di mercoledì si è svegliato con la febbre. È stato subito ricoverato in Pediatria, ma la temperatura non scendeva. La sera ha mangiato e subito vomitato. La notte poi ha dormito, ma il giorno dopo, giovedì mattina quando si è svegliato non rispondeva agli stimoli. Aveva lo sguardo fisso e non rispondeva. Lo hanno portato subito alle urgenze lo hanno intubato e hanno fatto tutti gli esami». Da lì la corsa all'ospedale di Padova in ambulanza dove è stato ricoverato in terapia intensiva. «Hanno visto che aveva un'infiammazione al cervello - prosegue Nazariy -, che si era gonfiato molto. Ci hanno chiamati in un'altra stanza e detto che non c'era più nulla da fare. Christian sarebbe morto». È stato tentato anche un intervento per ridurre la pressione al cranio. Ma è stato tutto inutile. «Venerdì hanno fatto un encefalogramma per vedere se il cervello avesse qualche funzione - fatica a parlare il papà -, ma non arrivava più sangue e sabato lo hanno dichiarato morto».

IL LUTTO


Christian era bimbo sveglio e vivace amato da tutti. «Diceva tante parole era molto avanti per la sua età», ricorda il padre. Frequentava un asilo nido in città e era la gioia dei suoi genitori. A giugno la grande festa per il suo battesimo: un ricordo che resta in quelle fotografie con il sorriso di Christian che i genitori conservano gelosamente. Come quell'orsetto. Il preferito del piccolo. «Gli metteremo un giochino che gli faccia compagnia», conclude commosso il padre. Ma quell'orsetto lo terranno gelosamente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino