Benedetta e la meningite fulminante: «Salvata grazie ai vaccini»

Benedetta Rosatello sui social
PADOVA - Colpita da una forma di meningite «nella maggior parte dei casi fulminante», spiega di essersi salvata anche grazie ai vaccini e punta il dito contro i...

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PADOVA - Colpita da una forma di meningite «nella maggior parte dei casi fulminante», spiega di essersi salvata anche grazie ai vaccini e punta il dito contro i comportamenti anti-scientifici. Benedetta Rosatello, la 19enne piemontese di Lagnasco (Cuneo), che vive a Padova ed è iscritta all'Università, a inizio gennaio era stata ricoverata per meningite da meningococco di ceppo B, ha raccontato la sua esperienza sui social.


«Ancora non avevo il vaccino per il ceppo B specifico - scrive Benedetta - ma ero già protetta grazie al tetravalente contro i ceppi A, C, Y e W. Con ogni probabilità, proprio questo mi ha salvata concedendomi il tempo di arrivare in ospedale dove ho potuto iniziare subito le cure necessarie».

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Nel post, Benedetta invita a ricordare che la vita è piena di incognite. «Proprio per questo  sono convinta che sia importantissimo tutelare noi stessi e la nostra famiglia, perché ogni vita vale la pena di essere vissuta e trovo assurdo che, nonostante gli enormi progressi raggiunti in campo medico, si continui ad essere restii e diffidenti». «Nessuna scienza è esatta, ma ciò - conclude - non significa che bisogna rifuggire in toto i potentissimi strumenti di prevenzione sanitaria di cui siamo in possesso».

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Benedetta ha seguito la discussione sui vaccini obbligatori a scuola che ha tenuto banco negli ultimi tre anni e ora si è trasformata in una sorta di «testimonal» pro vax. «La mia intenzione non è fare discorsi politici -  scrive ancora - Rispetto le idee di tutti, così come pretendo che vengano rispettate le mie. Desidero semplicemente gettare un po’ di luce sulla mia vicenda. Ho sentito che il mio caso clinico è diventato quasi famoso; al di là della curiosità medica, mi piacerebbe che venisse preso come esempio del fatto che a volte semplici gesti quotidiani, come potrebbe essere stato per me andare a studiare in biblioteca, possano avere risvolti inaspettati».


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