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MONASTIER (TREVISO) - A cinque mesi dalla scomparsa del marito Franco Menegaldo, se ne è andata anche la moglie Bertilla. Un altro terribile lutto per il rinomato ristorante di pesce e per le tre figlie. «Un duro colpo, non ce lo aspettavamo». A stroncarla nella sua abitazione di Pralongo di Monastier, un infarto. Nulla che lasciasse presagire al peggio: Bertilla Fregonese aveva trascorso la serata al ristorante dando una mano alle figlie in cucina. Il marito Franco era mancato 5 mesi fa, il 28 maggio. Nata a Ponte di Piave il 3 marzo 1938, Bertilla è morta all'età di 82 anni. Lascia le figlie Patrizia, Rosanna e Stefania, i generi e le amate nipoti, il funerale verrà celebrato martedì alle 11 alla chiesa abbaziale di Monastier. Quella di Bertilla Fregonese è stata una vita di lavoro ai fornelli del ristorante di famiglia, dove era entrata giovane dopo il matrimonio con Franco Menegaldo, trascorrendo assieme 60 anni. Venerdì sera al ristorante c'era lei, a preparare il pesce per la brigata di cucina capitanata dalla figlia Stefania, e i dolci. Poi è salita in casa e all'una di notte quando la figlia Stefania l'ha raggiunta, l'ha trovata esanime. Inutili i soccorsi, il suo cuore aveva cessato di battere per sempre. «All'inizio dopo la morte di papà era disperata - dicono le figlie colpite una seconda volta - poi si era ripresa tornando a dare una mano nel ristorante».
AMORE E LAVORO
Da giovane, come amava ricordare, lei, come i suoi 11 fratelli, era cresciuta in fretta, andando a lavorare prima in una sartoria e poi in una fabbrica tessile.
IL CORDOGLIO
«La cucina trevigiana ha perso un'altra colonna, Bertilla Fregonese, che con la sua bravura, ha saputo creare, far conoscere ed apprezzare il ristorante Menegaldo con i piatti di pesce, lavorando sempre in sordina» ricorda Andrea Procida, collega ed amico di famiglia. «Era instancabile in cucina - il ricordo di Luigi Bortoletto (Gigetto) di Miane -, un fenomeno come preparava il pesce nella sua semplicità, nessuna era come lei». «Ci conoscevamo con lei e Franco da giovani - afferma Giancarlo Pasin, de Alla Pasina di Dosson -, eravamo come fratelli oltre che colleghi, un piacere degustare i piatti che Bertilla preparava con bravura e semplicità». E Da Salvarosa, Egidio Fior, presidente dei Ristoranti del Radicchio aggiunge: «Era sempre presente in cucina, sorridente, una persona buona, brava e modesta, l'avevo vista lunedì scorso quando ero stato a degustare il suo pesce, con la sua scomparsa dopo quella di Franco siamo tutti più tristi». Guido Albertini di Visnadello: «Noi cuochi più giovani abbiamo imparato il bello del mestiere da persone come lei e suo marito Franco» Infine Celeste Tonon di Venegazzù. «Sono molto dispiaciuto, la nostra cucina ha perso un'altra colonna, Bertilla sapeva cucinare in modo magnifico, esaltando i sapori, rimanendo sempre fedele al concetto di semplicità».
Il Gazzettino