Melegatti, fondo maltese pronto a salvarla: serve il sì dei dipendenti

Panettoni e pandori
VERONA - Spiragli di salvataggio per la Melegatti, l'azienda dolciaria veronese che nel 1894 brevettò il pandoro, che sta attraversando una pesante crisi finanziaria....

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VERONA - Spiragli di salvataggio per la Melegatti, l'azienda dolciaria veronese che nel 1894 brevettò il pandoro, che sta attraversando una pesante crisi finanziaria. In Prefettura a Verona si è tenuto un nuovo tavolo di concertazione con i rappresentanti dei sindacati, i sindaci di San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo (i Comuni dove si trovano i due stabilimenti del gruppo) e Giambruno Castelletti, il ragioniere commercialista esperto in crisi aziendali, nominato all'unanimità dai soci, che ha presentato un piano da 16 milioni (6 milioni immediati in vista del Natale) per il rilancio dell'azienda.


Secondo quanto appreso il finanziamento per Melegatti arriverebbe da un fondo maltese. Il piano di Castelletti è stato presentato al Tribunale di Verona unitamente alla richiesta di concordato in bianco e nelle prossime ore è attesa la nomina dei due commissari straordinari che avranno il compito di guidare l'azienda dolciaria. Si ipotizza una produzione di un milione e 750mila pezzi tra pandori e panettoni, per poi puntare sulla successiva campagna pasquale che verrebbe finanziata appunto con i restanti 10 milioni del business plan.

Il piano è condizionato all'accettazione da parte dei lavoratori (senza stipendio da agosto) che hanno manifestato la disponibilità a tornare in azienda a patto che venga subito garantita subito la mensilità di novembre e poi quella di dicembre. Intanto il presidio davanti allo stabilimento dei San Giovanni Lupatoto è stato sospeso. 
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Il Gazzettino