Mele di Biancaneve, buone ma pallide per caldo e siccità: si teme la concorrenza di quelle polacche e ceche

Le mele di Biancaneve, prodotto in sofferenza per il caldo
ROVIGO - Da tempo il detto "non ci sono più le mezze stagioni" è diventato realtà. E quest'anno (almeno per le varietà Gala estive) le...

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ROVIGO - Da tempo il detto "non ci sono più le mezze stagioni" è diventato realtà. E quest'anno (almeno per le varietà Gala estive) le mele di Biancaneve, tipiche nel Polesine, nel Padovano e soprattutto nel Veronese, non sono più rosse ma rosa pallido, a causa del gran caldo e della siccità. Questi due fattori hanno infatti rallentato la tipica colorazione dei frutti e le raccolte inizieranno «probabilmente verso il 9 o 10 agosto. Al momento - spiega Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Veneto - le mele sono pallide, con un accenno di colore. Con le temperature che ci sono state, e senza la solita escursione termica notturna, faticano a prendere colore e il rischio è anche che questo caldo rischi di cuocerle. Soprattutto negli impianti molto esposti al sole, e non riparati dalla rete antigrandine, i frutti stanno ingiallendo e sarà difficile che prendano il caratteristico colore rosso brillante».

NECESSITÀ
Cosa farebbe cambiare la situazione? «Servirebbe un po' di fresco - continua Aldegheri - perché le piante sono stressate e sono come noi esseri umani: la mancanza cronica di acqua e il caldo hanno riflessi sulla salute della pianta. Anche i calibri sono, in media, più piccoli rispetto a quelli degli anni passati. La qualità, invece, è ottima: i frutti sono succosi e zuccherini. Speriamo che il meteo ci dia una mano, perché il colore è importante per rendere le mele più appetibili dal punto di vista commerciale». Secondo i dati di Veneto Agricoltura, sul territorio regionale sono in diminuzione sia la superficie totale a meleto (5.994 ettari, -1,4%) sia quella già in produzione (5.832 ettari, -1,3%).

PRODUZIONE


In Polesine invece, con 400 ettari a meleto, la superficie già in produzione è in lieve crescita (+1,0%), così come nella vicina provincia di Padova (405 ettari, +2,5%). Ma il 76% della superficie si concentra a Verona (4.422 ettari, -2,2%), dove le varietà Gala estive saranno raccolte con una settimana di ritardo rispetto al tabellino di marcia, proprio a causa di caldo e siccità. «La speranza - aggiunge la presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Veneto - è che il mercato premi comunque il prodotto, che negli anni passati aveva riscosso un buon gradimento con i nuovi cloni come il Bacaj rosso, il Red Devil, il Red Gala e il Devil Gala: sono nuovi gruppi varietali, dal colore vivo, che piacciono molto ai consumatori e che erano riusciti a spuntare un buon prezzo sul mercato. Il timore è che a causa del ritardo della raccolta, si subisca maggiormente la concorrenza dei Paesi competitor». Infatti, «dopo il 20 agosto arriveranno le mele polacche, dove c'è più fresco ed è previsto un bel raccolto - avverte Piero Spellini, frutticoltore di Villafranca -. Poi arriveranno le mele della Repubblica Ceca e, verso il 20 agosto, entrerà in campo anche l'Alto Adige. Speriamo di approfittare della finestra di quei dieci giorni per vendere bene il nostro prodotto estivo, in attesa dell'arrivo delle Golden e delle Stark, attese per la prima decade di settembre». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino