Paura a Melara, esplode un deposito della ditta di fuochi d'artificio Parente: edificio distrutto. Operaio ustionato

MELARA - La terra di gran parte dei comuni altopolesani ha tremato per alcuni secondi, nella tarda mattinata di ieri. Non si è però trattato di una scossa...

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MELARA - La terra di gran parte dei comuni altopolesani ha tremato per alcuni secondi, nella tarda mattinata di ieri. Non si è però trattato di una scossa sismica, quanto piuttosto di una forte esplosione, avvenuta alla di Parente Fireworks Group Srl, ditta di fuochi d'artificio, famosa in tutto il mondo. Si registra un operaio ustionato, che comunque ha risposto con una certa tranquillità alle domande che gli venivano poste dai sanitari e ha anche trovato il modo di fare una battuta con i colleghi di lavoro, che lo stavano salutando mentre si apprestava ad essere portato all'ospedale Borgo Trento di Verona in elicottero.

OPERAIO FERITO
Si tratta di 59enne, residente a Melara, il quale lavora da anni nella ditta della famiglia Parente. Ha riportato un'ustione, che stando a quanto riferito dai suoi colleghi, dovrebbe essere classificabile tra il secondo e il terzo grado. La moglie si è sincerata delle sue condizioni, arrivando sul luogo quanto prima e prendendo con un sacchetto con gli effetti generali che il marito aveva consegnato poco prima ad un collega. Una giornata che sicuramente l'azienda di Melara non dimenticherà tanto in fretta. Uno dei soci, Claudio Parente, si trovava a poche decine di metri dal laboratorio per la lavorazione della polvere nera dove è avvenuta l'esplosione ed è rimasto molto scosso. «Siamo un'impresa familiare fondata nel 1905 e arrivata a Melara nel 1951, in tanti anni è la prima volta che si verifica un incidente di questo genere, portiamo i nostri prodotti in giro per il mondo, la sicurezza è una condizione inderogabile, vogliamo capire cosa è successo. Il primo pensiero è stato per il nostro collaboratore che si trovava nel laboratorio più vicino a quello dove è avvenuta l'esplosione. Ci siamo già sentiti con la sua famiglia, le prime notizie sono rassicuranti e questa è la cosa più importante».
Le autorità hanno consentito il prosieguo dell'attività produttiva nel resto dello stabilimento. L'azienda resta a completa disposizione per tutti gli accertamenti e i rilievi necessari con le operazioni di bonifica da parte dei vigili del fuoco di Castelmassa proseguite per ore.

IL BOATO
L'esplosione si è registrata alle 12 di ieri, nella sede di via Oberdan e si è sentita in tutti i Comuni, più o meno vicini. Tutto è partito dall'esplosione di uno dei depositi di polvere nera, che era affiancato da altri edifici attigui. Non si sanno ancora però le cause che hanno provocato tutto questo. Il terrapieno, imposto per legge in questo tipo di attività lavorative classificate come altamente a rischio, ha salvato la situazione. Altri incendi si sono poi propagati nella parte erbosa e nelle aree vicine a quella colpita. Altri edifici non hanno invece avuto problemi. Ci sono stati più scoppi, prima dell'esplosione finale.

LE INDAGINI
La Parente, così come tutte le aziende pirotecniche, ma anche quelle di Gpl, è inserita nella categoria a forte rischio incendio rilevante. I vigili del fuoco hanno comunicato tutto al sostituto procuratore di Rovigo, Valeria Motta. I dipendenti erano ovviamente tutti abbastanza spaventati, così come i loro famigliari, alcuni dei quali si sono recati sul posto per sincerarsi delle condizioni dei loro cari. Sul posto sono giunti i carabinieri di Castelmassa e Bergantino, la polizia locale di Melara, il 118 di Trecenta. A coordinare i soccorsi il funzionario di guardia dei vigili del fuoco e il comandante provinciale Claudio Fortucci.. Il boato è stato avvertito a Melara, Correggioli (primo Comune della Bassa Mantovana), Bergantino, Castelmassa, Calto, Ficarolo, Ceneselli, Gaiba, Stienta, arrivando fino a Badia Polesine.

 

 

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Il Gazzettino