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MONTEBELLUNA Un po' medico, un po' mamma, un po' figlia, un po' amica. Alle prese con quell'incubo chiamato Covid-19, ma anche con la necessità di far sentire la propria presenza a pazienti che possono avere mille altre patologie, dal tumore alla bronchite. E hanno bisogno di coccole, sempre e comunque, oltre che di attenzioni di carattere specialistico e professionale. Anche al tempo del Covid. Anzi, ancor più in tempo di Covid. Quando tutto sembra più lontano e distante. Anche il medico sotto casa. Ecco allora che per rassicurare i pazienti, tutti i pazienti, serve un messaggio. Anzi, a volte basta un messaggio. Scritto con testa. E con cuore. Si colgono tutta la dedizione alla causa, ma anche lo stress di questi giorni, nel messaggio whatsApp che un medico di base del montebellunese ha inviato sabato ai suoi pazienti. E non si tratta certo di un caso unico, di un eroe o di un'eroina, ma indubbiamente di uno dei tanti professionisti che in questi giorni, non in ospedale o in un reparto Covid, ma in un ambulatorio di periferia, si scontrano con un problema inatteso, un'emergenza epocale.
MILLE FRONTI
Aggiungendo i tamponi, ma anche tutti i casi Covid da seguire (è chiara l'indicazione di tenere il più possibile a casa i malati), agli impegni abituali.
LA RACCOMANDAZIONE
Poi parte con le raccomandazioni. E manda già un messaggio chiaro: «Scordatevi il pranzo di Natale e cenone». «Dopo questi primi mesi di seconda ondata -dice la dottoressa- quello che mi sento di raccomandarvi è distanziamento e mascherina; scordiamoci del pranzo di Natale con i parenti: un pranzetto intimo e leggero (così non vi sale neanche il colesterolo!) con i famigliari stretti e nel pomeriggio videochiamate a go-go con il resto dei congiunti». Ma nel messaggio si coglie anche tutto l'affetto che lega un medico empatico ai suoi pazienti.
LA RICONOSCENZA
«Volevo cogliere l'occasione per ringraziare tutti quelli che in questo periodo hanno voluto essermi vicini lasciandomi di tutto e di più sul davanzale della finestra (guanti monouso, gel disinfettante, uova, funghi, frutta, vino, biscotti, crostate! Mi sa che sarà il mio colesterolo ad alzarsi)». Infine, un messaggio a loro: i pazienti Covid appunto. «Voglio salutare tutti i miei pazienti Covid, sia quelli guariti che quelli tuttora in isolamento, con i quali ho avuto una fitta corrispondenza: siete stati veramente tutti bravissimi e pazienti. Vi abbraccio». Un abbraccio che metaforicamente corre online. Riscaldando l'etere con quel sentimento che solo chi vive con passione il proprio lavoro, qualunque lavoro, riesce a trasmettere.
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