Giornata da dimenticare ieri per chi voleva ottenere un nuovo medico di base in sostituzione delle dottoresse Rulli e Mussoi. In centinaia si sono presentati agli sportelli...
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LA PAZIENTE INTUITIVA
A salvare l’inevitabile degenerare di una situazione che si annunciava esplosiva il buon senso di una signora - paziente che, armata di carta e penna, ha cominciato ad assegnare ad ognuno un numero progressivo riportandolo in un fogliettino. Sistema che, almeno fino all’87 persona, ha consentito una gestione perlomeno civile. Ahimè la signora però aveva il numero 10. Arrivato il suo turno (dopo oltre un’ora) sono quindi finiti i bigliettini ed è iniziata l’anarchia e la confusione, cui si è aggiunta l’insofferenza nel vedere che alcuni si presentavano allo sportello con più di una delega. Cosa peraltro assolutamente legittima, ma difficile da spiegare in un contesto nervoso. Chi arrivava dopo il biglietto 87 non aveva idea di quando sarebbe stato il proprio turno. Andare via o aspettare visto che un’impiegata aveva annunciato che dalle 12 alle 14 avrebbero chiuso? A metà mattina, quando la situazione cominciava a surriscaldarsi, si sparge la voce che è in arrivo la macchinetta “spara biglietti”. E invece al suo posto arriva un povero impiegato con in mano un rotolo di numeri. È costretto ad uscire e a trovare un punto rialzato in mezzo al prato per cercare di spiegare la situazione e distribuire i numeri, rispettando l’ordine già creato tre ore prima e proseguendo con la numerazione, onde evitare il linciaggio. Sistemati i nuovi arrivati, restava il problema di quelli che arrivavano dopo, senza macchinetta automatica ma con il rotolo di numeri “in gestione” a chi si trovava accanto al punto dove era stato appoggiato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino