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PREGANZIOL - In pensione il dottor Fernando Bonacina: 1600 pazienti smistati e, in parecchi casi, costretti a vedersi assegnato un medico di famiglia fuori comune. Il sindaco Galeano: «Gravissimo disservizio». L'Usl ribatte: «Stiamo valutando di alzare il massimale per singolo professionista». È un post del sindaco, che fa seguito a una lettera dell'assessore Elena Stocco, a dar conto dell'emergenza che, dal prossimo 28 febbraio, riguarderà molti cittadini preganziolesi. Tra pochi giorni andrà in pensione, dopo tantissimi anni di servizio, il dottor Bonacina. La situazione che si prospetta non è positiva per i cittadini, soprattutto i più anziani: parte di loro dovrà infatti scegliere un medico al di fuori dal territorio comunale. Per di più, non venendo assegnato un sostituto, dal 1° marzo dovrà essere sciolto il gruppo di cui fa parte Bonacina, con lo sconvolgimento dell'organizzazione del servizio ora erogato.
IL PROBLEMA
«Una medicina di gruppo non può essere composta da meno di tre medici, ergo dal primo marzo salterà questo servizio - commenta il sindaco Galeano - Le abbiamo tentate davvero tutte contattando medici e Usl.
L'APPELLO
«Auspichiamo quindi che davvero si provi a porre in essere ogni azione -conclude - per non lasciare sguarnito un presidio così importante nel nostro territorio». La Usl 2 sul tema fa sapere che si stanno cercando e valutando delle soluzioni. «Purtroppo-sottolinea l'azienda ospedaliera- la programmazione nazionale è stata sbagliata anche per quanto riguarda i medici di famiglia. Per dare una risposta a situazioni come questa si sta valutando- d'intesa con il comitato aziendale dei medici di famiglia-di aumentare il numero massimo di assistiti per singolo medico, continuando nel contempo la ricerca di nuovi medici».
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