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I sindacati dicono basta alle aggressioni verso il personale sanitario e, in particolar modo, verso chi lavora in prima linea. Solo pochi giorni fa, Uil Fpl e Nursind avevano denunciato il caso di un infermiere picchiato in un centro di salute mentale di Trieste il 6 gennaio. Ora, un nuovo caso alla guardia medica di Udine. «I fenomeni delle aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli operatori sanitari sono in aumento e questo non è accettabile, il nostro punto di ascolto regionale continua a rilevare tutte le segnalazioni degli operatori e li supporta a livello psicologico e legale, nel corso del 2022 sono state più di 500 provenienti da tutta la regione», denunciano Afrim Caslli (Nursind) e Stefano Bressan (Uil Fpl), che condannano con fermezza l'accaduto e manifestano solidarietà alla dottoressa. «Abbiamo già in programma degli eventi di formazione per autodifesa e supporto psicologico. Discuteremo a livello regionale direttamente con l'assessore e chiederemo vengano attivati idonei protocolli di sicurezza ed eventuale ristoro economico a chi lavora in ambienti a rischio». Stefano Vignando, presidente dello Snami Fvg ricorda che «da quasi 5 anni chiedo alle Istituzioni interventi a tutela dei medici di continuità assistenziale».
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Il Gazzettino