Metà dei lavoratori in nero, maxi sanzione da 48 mila euro a un'azienda agricola

foto di repertorio
ROVIGO - In 32, tutti stranieri, raccoglievano fragole per un’azienda agricola di Porto Tolle. Ma ben 16 di loro, tra i quali un clandestino, lavoravano in nero. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO - In 32, tutti stranieri, raccoglievano fragole per un’azienda agricola di Porto Tolle. Ma ben 16 di loro, tra i quali un clandestino, lavoravano in nero.


Una situazione che non è sfuggita alle maglie della rete di controlli tesa dagli Ispettori del Lavoro che hanno applicato ai titolari una maxisanzione per lavoro nero di 48mila euro oltre al recupero dei contributi previdenziali evasi.

E' solo l'ultima delle operazioni che vedono impegnati gli uomini dell’Ispettorato del Lavoro nei controlli delle aziende che hanno ripreso le attività produttive. L'obiettivo di questa fase di post lock-down è accompagnare e indirizzare le aziende nell’applicazione di misure e iniziative che applichino sul luogo di lavoro le linee guida di contrasto alla diffusione del Covid 19. Particolare attenzione viene riservata alla regolarità dei rapporti di lavoro per contrastare irregolarità e violazioni della normativa sulla sicurezza che in questo particolare periodo accentua i rischi di diffusione del virus. L'operazione succitata è stata condotta in collaborazione con i militari del Nil di Rovigo e i carabinieri della Stazione di Porto Tolle.
La situazione di irregolarità lavorativa è risultata aggravata anche dalla circostanza che presso l’azienda non risultava rispettata la normativa in materia di sicurezza sul lavoro e, per quanto attiene il rispetto del protocollo “Covid-19”. Completamente disattese le prescrizioni in materia, con gli operai senza mascherina e senza le distanze minime di sicurezza. Non erano presenti postazioni per la pulizia e l'igiene né quanto previsto da DPCM che ha disposto la riapertura delle attività. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino