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ADRIA (ROVIGO) - Dai banchi di palazzo Tassoni ai banchi di scuola per sostenere l’esame di Stato. Tra i 1.594 ragazzi polesani che ieri hanno affrontato la prima prova scritta, il compito di italiano di quello che un tempo, quando è nato esattamente 100 anni fa, si chiamava esame di maturità, c’era anche la neo diciannovenne (ha compiuto gli anni da poche ore, essendo nata il 20 giugno 2004), Vittoria Paccagnella, la più giovane assessore d’Italia. La Paccagnella, che ha sostenuto l’esame all’istituto agrario Munerati di Rovigo, il quattro volte sindaco di Adria Massimo Bobo Barbujani ha attribuito, circa due settimane fa, le deleghe in materia di Politiche giovanili, Gemellaggi, Comunicazione e Servizi demografici.
La prima prova
Come è andata la notte prima degli esami? Era agitata e ansiosa? «Né l’uno né l’altro. Diciamo che avevo la giusta tensione per affrontare questa prova che rappresenta una tappa importante nella vita di una persona. Era il primo esame della mia vita. Dirò di più. Sono anche andata a letto più tardi del solito».
Quale traccia ha scelto? «Ho scelto la traccia su Oriana Fallaci, il brano tratto dal libro “Intervista con la storia”’. Onestamente non ce lo aspettavamo. Io e i miei compagni di classe ipotizzavamo che uno dei temi caldi di quest’anno fossero i cambiamenti climatici, sicuramente una traccia molto appetibile per noi dell’Agrario».
Perché ha scelto quella traccia e come pensa di essere andata? «L’ho scelta perché secondo il mio punto di vista, era sicuramente la traccia che mi affascinava di più.
L’impegno in giunta
Poi velocemente è rientrata a casa: nel primo pomeriggio era attesa da una riunione di giunta. Tra esame di Stato ed esecutivo Barbujani, ha avuto poco tempo per sé o no? «È andata esattamente così».
Non le pesa questo impegno? In questi suoi primi giorni da assessore sono cambiati i rapporti con gli amici e i compagni di scuola? «No, non mi pesa. Non sono cambiati affatto poi i rapporti con gli amici, i compagni di scuola e le altre persone. Io sono rimasta sempre me stessa. L’importante, poi, è come una persona si pone con gli altri. Per quanto riguarda il mio ruolo da assessore, mi sto addentrando nei meccanismi della burocrazia».
Adesso c’è la seconda prova. «Sono tranquilla. Ho studiato, mi sono preparata e sono convinta di dare il massimo».
Ha deciso cosa farà “da grande”? «Non vedo l’ora di finire questi esami per poi concentrarmi al 100 per cento nell’incarico di assessore. Successivamente mi iscriverò alla facoltà di Agraria». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino