Tragedia a Dosson. Investito in retromarcia dal papà nel giardino di casa. Matteo Vidali di un anno e mezzo muore dopo due giorni di agonia in ospedale

Il sindaco Renzo Carraretto: "Siamo vicini ai genitori, li terremo stretti in un abbraccio"

CASIER (TREVISO) - Investe il figlio mentre fa retromarcia con l'auto, Matteo Vidali di appena un anno e mezzo muore dopo due giorni di agonia. L'incidente domenica 14...

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CASIER (TREVISO) - Investe il figlio mentre fa retromarcia con l'auto, Matteo Vidali di appena un anno e mezzo muore dopo due giorni di agonia. L'incidente domenica 14 aprile a Dosson di Casier, nel giardino dell'abitazione Vidali.

Investito dall'auto del papà, muore dopo due giorni

Papà Olaf stava spostando la macchina. Una manovra in retromarcia, una di quelle che aveva già fatto altre numerose volte. Il piccolo si trovava dietro l'auto ed è stato colpito. Immediata la corsa in ospedale. Matteo è stato accompagnato d'urgenza al pronto soccorso del Ca' Foncello di Treviso dal padre e da mamma Laura. Le sue condizioni sono parse subito molto gravi. Il bimbo ha lottato con tutte le sue forze per due giorni, poi è spirato, nella serata di martedì. 

Le indagini

Le forze dell'ordine stanno portando avanti degli accertamenti sulla vicenda ed è al vaglio anche la posizione di papà Olaf di 45 anni, dipendente di Alternativa Ambiente. Il padre è indagato per omicidio colposo. Verrà fatta l'autopsia sul corpo del piccolo.

Il sindaco: «Siamo vicini alla famiglia»

Queste le parole del sindaco Renzo Carraretto: «Vicinanza alla famiglia. Ho già parlato con i genitori del bimbo, cerco di stargli vicino per tutti i bisogni che dovessero esserci. Noi siamo provati ancora dal fatto del 2019 con la caduta del cancello, ora ci è capitata ancora una tragedia simile e non capiamo come possa essere successa una cosa di questo tipo ad una creatura di nemmeno 2 anni. I genitori in quel momento non potevano fare di più di quello che hanno fatto, sono cose che capitano in una frazione di secondo. Per questo, li terremo stretti in un abbraccio».

 

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Il Gazzettino