Carlotto conduce Criminal Minds, è polemica: «È un condannato, così si offende la memoria della vittima»

Il padovano Massimo Carlotto
PADOVA - «Sono indignato davanti alla notizia per cui Massimo Carlotto condurrà una serie della televisione pubblica dedicata ai serial killer: mi sembra una scelta...

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PADOVA - «Sono indignato davanti alla notizia per cui Massimo Carlotto condurrà una serie della televisione pubblica dedicata ai serial killer: mi sembra una scelta improvvida, ingiusta e per molti aspetti insultante, assegnare un ruolo televisivo pagato con fondi pubblici ad un uomo nella cui casa fu trovata una ragazza assassinata con 59 coltellate, condannato a 18 anni di galera perché non riuscì a dimostrare la sua estraneità nell'aberrante omicidio, latitante all'estero e graziato dall'allora presidente Scalfaro». Lo dice Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto commentando: «Siamo alla follia».


LA LETTERA AL DIRETTORE Una trasmissione Rai sui serial killer a Carlotto In Italia la legge non è sempre uguale per tutti

Il riferimento è alla notizia che lo scrittore noir Carlotto, condurrà dal 18 maggio su Rai4 Real Criminal Minds, una trasmissione in 24 puntate ispirata a crimini di serial killer. «La grazia concessa cancella la pena ma non fa chiarezza su quanto accadde nel 1976 a Padova a casa di Carlotto - spiega Ciambetti - L'ex militante di Lotta Continua non seppe dare una spiegazione convincente per quanto era accaduto nel suo appartamento e i dubbi su quella vicenda non furono mai diradati». Per il presidente del Consiglio regionale «rimase, di certo, la vita spezzata di una ragazza di 24 anni assassinata in modo barbaro: davanti alla memoria di Margherita Mugello, la scelta della Rai di affidare a Carlotto l'introduzione di programmi dedicati agli assassini seriali è agghiacciante e credo che il responsabile di questa scelta debba assumersi le sue responsabilità per quello che è molto più di un errore».
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Il Gazzettino