Troppi vandali, in patronato si entra solo con la tessera

La tessera
MASERÁ - Chi non è conosciuto, ovvero chi non è del posto, entra nel patronato della comunità Santa Maria Nascente solo se munito della tessera...

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MASERÁ - Chi non è conosciuto, ovvero chi non è del posto, entra nel patronato della comunità Santa Maria Nascente solo se munito della tessera dell’associazione Noi. La misura si è resa necessaria dopo le segnalazioni di schiamazzi, offese gratuite ai volontari del bar e, forse, qualche spinello fumato a due passi dalla chiesa parrocchiale. I primi risultati, peraltro, sembrano andare nella direzione giusta. La banda di bulletti di età compresa fra i 14 e i 16 anni che imperversava fino ad una decina di giorni se n’è andata. «Ho parlato con un volontario dell’oratorio, un ex carabiniere in pensione – commenta il sindaco Gabriele Volponi – Mi ha illustrato la nuova strategia. Pare che il deterrente funzioni: i “fracassoni” sprovvisti della card non possono entrare. Naturalmente questo non vale per i loro coetanei che intendono solamente passare qualche ora in serenità al campetto polivalente o al campo sportivo». La card in questione è rilasciata da un sodalizio, attivo dal 2002 in tutta Italia, che «promuove l’oratorio ed è legato strettamente alla comunità ecclesiale locale. Un’associazione di promozione sociale a servizio delle parrocchie».

 
I PATTUGLIAMENTI

Tuttavia, il fenomeno è rientrato grazie anche ai pattugliamenti dei carabinieri di Albignasego; gli uomini dell’Arma stanno tenendo monitorata la situazione, soprattutto nei pomeriggi dei giorni feriali. Peraltro, quando il patronato è chiuso, l’area esterna viene a sua volta chiusa per non permettere ai giovani di fare il bello e il cattivo tempo negli spazi esterni. «Probabilmente – aggiunge il primo cittadino – gli adolescenti molesti si sono spostati da un’altra parte. Poi è chiaro che la parrocchia non nega l’ingresso ai bambini e ai ragazzi del posto». Paradossalmente, il patronato è quasi più frequentato durante la settimana che nei week-end. Due domeniche fa, ad esempio, non si è visto nessuno. «Ciò non significa che siamo nelle condizioni di abbassare la guardia. Ringrazio le forze dell’ordine per il loro prezioso contributo. Non sto qui a giudicare le famiglie di origine dei bulli. In qualità di sindaco mi sento investito di un compito istituzionale, cioè garantire massima sicurezza nelle aree e nei locali pubblici». “Restiamo basiti di fronte ai racconti di quanto avvenuto – sottolineano le mamme che gravitano attorno alla parrocchia – stiamo parlando di giovani dediti al bullismo. Pare che non conoscano le più elementari regole di convivenza civile. L’oratorio deve rappresentare un sano punto di riferimento per l’intera comunità, come è sempre stato».
Francesco Cavallaro  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino