PORDENONE - Parola d’ordine, distanza. Che però se si parla di teatri e cinema, significa capienza ridotta. E se i costi restano uguali (e i biglietti a prezzo...
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LE REGOLE
Ecco, in dettaglio, quali misure di sicurezza dovranno essere rispettate. «I posti a sedere - si legge - dovranno prevedere una seduta ed un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno un metro. Per nuclei familiari e conviventi vi è la possibilità di sedere accanto, garantendo la distanza fra loro e gli altri spettatori di 1 m, nonché possibilità di ridurre il distanziamento sociale di un metro in presenza di divisori in plexiglass, anche rimovibili, da installare tra un nucleo di spettatori ed un altro. L’eventuale interazione tra artisti e pubblico deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento tra artisti e pubblico di almeno 2 metri». E ancora: anche gli spettatori (oltre al personale di servizio) dovranno indossare la mascherina in sala.
Il punto che interessa davvero ai cinema e ai teatri, però, è questo: per spettacoli al chiuso, è imposto il numero massimo di 200 persone, per quelli all’aperto di 1000 persone.
GLI EFFETTI
Il Teatro Verdi, il principale spazio culturale di Pordenone, ha una capienza di circa 800 posti. Dovrà essere ridotta a 200, con una netta perdita economica. «Nonostante ciò - spiega il direttore, Giovanni Lessio - noi ripartiremo appena avremo il via libera. Siamo pronti. Lo faremo per rispettare le esigenze del pubblico e degli artisti. Chiaramente - ha aggiunto - i nostri costi sono strettamente legati alla capienza della sala, ma andremo avanti comunque. E lo faremo mantenendo calmierati i prezzi degli spettacoli. Ci riusciremo grazie al “tesoretto” degli abbonamenti e a un accordo per evitare le richieste di rimborso per gli spettacoli saltati».
CINEMAZERO
Discorso diverso per quanto riguarda Cinemazero. La sala cinematografica del centro di Pordenone è più piccola, sia del teatro Verdi che dei classici multisala. Ecco perché, in attesa dell’ufficializzazione dell’ordinanza regionale sulla riapertura, si preferisce prendere tempo. L’organizzazione degli spazi in questo caso richiederà più tempo e all’interno del direttivo è in corso una riflessione su come ripartire, considerando anche il fatto che ci si sta avvicinando alla bella stagione e che gli spazi all’aperto offriranno certamente più opportunità. Se il Verdi potrebbe (e vorrebbe) ripartire già a giugno, a Cinemazero l’attesa dovrebbe essere leggermente più lunga. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino