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MARTELLAGO - La ludopatia, sono le perdite al gioco ad aver fatto scattare la "molla" della fuga da tutto, ma ora Luca Livieri è tornato dalla sua famiglia, e sarà un Natale speciale. Il giorno dopo il lieto fine del giallo, con il "ritorno" del 43enne di Martellago che non dava più notizie dal 27 novembre, emergono particolari incredibili sui suoi 13 giorni passati lontano da casa. Mentre tutti lo cercavano in zona, lui è sempre stato a Pordenone, dove sabato un amico l'ha incontrato per caso avvisando i familiari e dove domenica la moglie Elisa si è messa sulle sue tracce, lo ha trovato e se lo è riportato nella loro abitazione di via Berna. "Il lunedì della scomparsa sempre a piedi è arrivato a Mestre, ha percorso il Terraglio e raggiunto Treviso, ha fatto la Pontebbana, è passato per Conegliano e poi la testa gli ha detto di proseguire per Pordenone, dov'è giunto l'indomani notte racconta la consorte che ieri è stata dai carabinieri a Martellago per riferire i dettagli del ritrovamento Ha vissuto come un barbone chiedendo l'elemosina, passava le giornate e le notti nella sala d'attesa e nel bar della stazione e anche sotto un ponte nei pressi, la Caritas gli aveva dato delle coperte per scaldarsi e due volta a settimana un pasto caldo: per il resto si prendeva qualcosa con gli spicci che raccattava. Vederlo in questo stato è stato uno shock".
DISORIENTATO
Ma nonostante questa pena l'operaio Pometon, visibilmente disorientato e in stato confusionale, inizialmente non voleva saperne di rientrare. "Mi diceva che eravamo continuamente nei suoi pensieri, ma era convinto che stessimo meglio senza di lui, che fosse più opportuno restare lontano da casa.
Il Gazzettino