Marmolada, trovati due corpi sotto i detriti: le vittime accertate salgono a nove

La Marmolada dopo il crollo e le ricerche dei dispersi
CANAZEI - Salgono a 9 le vittime accertate del disastro sulla Marmolada del 3 luglio scorso. Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai famigliari (la...

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CANAZEI - Salgono a 9 le vittime accertate del disastro sulla Marmolada del 3 luglio scorso. Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai famigliari (la trentina Liliana Bertoldi ed i veneti Flippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani). Le ricerche della Protezione Civile trentina e del Soccorso alpino stanno infatti proseguendo senza interruzione e oggi pomeriggio, 6 luglio, hanno consentito di individuare e recuperare (nel ramo destro della frana, in prossimità del Piccolo Vernel e del Gran Vernel) i resti di altri escursionisti coinvolti nella frana staccatasi dalla Marmolada. Si ipotizza si tratti dei corpi di alpinisti appartenenti alla stessa cordata. Ricordiamo che le persone che mancano attualmente all'appello sono cinque e sono tutte venete. Si tratta del  22enne vicentino Nicolò Zavatta, dei coniugi Davide Miotti e Erica Campagnaro di Cittadella e dei fidanzati Gianmarco Gallina ed Emanuela Piran, lui di Montebelluna e lei di Bassano del Grappa.

Due vittime

Inizialmente si pensava che i resti apparternessero a tre diverse persone, in realtà durante gli aggiornamenti  del pomeriggio la conferma è arrivata per soli due corpi, che potrebbero essere quelli di una delle due coppie venete disperse.

Come stanno i feriti

Sono in continuo miglioramento le condizioni dei due pazienti soccorsi il 3 luglio in Marmolada e attualmente ricoverati negli ospedali dell'Ulss Dolomiti di Belluno. L'uomo, un cittadino tedesco di 67 anni, è stato trasferito in Ortopedia, dove continua il monitoraggio post operatorio, e non ha più la necessità di monitoraggio intensivo. La donna, una tedesca di 58 anni, continua gli accertamenti in Neurologia, ma sono state superate in modo positivo le principali criticità legate ai traumi. È stato attivato il supporto psicologico, ed entrambi i pazienti sono in contatto con i familiari.

 

Il presidente Luca Zaia

«Ora dopo ora si va consolidando un triste bilancio. In questi giorni avevo sempre cullato la speranza che qualcuno dei dispersi dopo la tragedia della Marmolada potesse essere ritrovato e curato. Non ci sono parole, se non lacrime. Tutto il Veneto piange. Siamo vicini ai famigliari delle vittime di una delle più brutte pagine di storia delle nostre montagne». Queste le parole del Presidente della Regione Luca Zaia relativamente alla notizia del ritrovamento dei resti di altri escursionisti coinvolti nel cedimento del seracco della Marmolada. Al momento risultano ancora persone disperse. «La macchina della Regione era intervenuta fin da subito con tutti i mezzi, gli operatori e i volontari per salvare più vite possibili, dopo questo incidente che si fa fatica ad accettare e a comprendere. Le ricerche comunque continuano per dare una degna sepoltura a tutti».

La procura: «Evento imprevedibile»

Per chiarire le cause del disastro in Marmolada la Procura di Trento, dove oggi si è svolto un vertice con i carabinieri per il proseguimento delle indagini, si avvarrà di esperti «per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c'era questa grossa massa d'acqua». La ha detto il procuratore capo, Sandro Raimondi, aggiungendo che «la prevedibilità dell'evento è esclusa, non c'è. Noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto». L'inchiesta per disastro colposo - un atto dovuto in seguito al crollo della Marmolada - procederà anche con l'ascolto di testimonianze e analisi del materiale video a disposizione.

I carabinieri del Ris

Questa mattina, inoltre, a Canazei sono arrivati i carabinieri del Ris di Parma a cui la procura di Trento ha delegato le analisi sul materiale genetico prelevato dai resti delle vittime del disastro, che sarà confrontato con quello dei parenti che si sono presentati o sono stati rintracciati dai carabinieri. «Nel tempo più rapido possibile porteremo tutti i campioni dei resti e dei parenti in laboratorio a Parma, dove procederemo all'estrazione e alla tipizzazione del Dna, al ricongiungimento dei resti e all'identificazione delle salme. Diamo priorità massima a questo lavoro ed è altrettanto evidente che io non posso che parlare dei resti ad oggi disponibili. Stesso discorso per i resti che dovessero emergere domani o successivamente. Ma ovviamente il cerchio non si chiude fino a che non avremmo tutti i reperti a disposizione», ha detto il comandante del Ris, Giampietro Lago, oggi a Canazei. Per consentire le ricerche e allontanare curiosi ed escursionisti dall'area interessata dal crollo il sindaco di Canazei ha approvato una nuova ordinanza che circoscrive l'area di chiusura del massiccio, limitando il divieto di accesso al versante nord con la forcella Marmolada.

 

 

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Il Gazzettino