Marmolada, la foto fake del laghetto sul ghiacciaio. E ci casca perfino Reinhold Messner

BELLUNO - Anche un grande alpinista come Reinhold Messner, profondo conoscitore delle Dolomiti, può cadere nella trappola delle fake news. La foto che mostra il laghetto...

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BELLUNO - Anche un grande alpinista come Reinhold Messner, profondo conoscitore delle Dolomiti, può cadere nella trappola delle fake news. La foto che mostra il laghetto azzurro sulla Marmolada rimbalzata nei giorni scorsi sui social per dire che il disastro poteva essere previsto (e quindi evitato) e postata dallo stesso Messner è in realtà vecchia di 13 anni. Lo hanno confermato, ieri, gli esperti dell'Arpav di Arabba in un'intervista. Una prova ulteriore della facilità con cui si cede alle bufale, pur di trovare responsabilità o chissà quali complotti dietro agli eventi, e della necessità di affidarsi oggi più che mai alle fonti ufficiali.

Reinhold Messner e la foto fake del laghetto

Reinhold Messner, pur avendo ripostato l'immagine del laghetto sulla Marmolada, è sempre stato molto cauto: «Non c'è responsabilità aveva commentato - nessuno è costretto a salire a Punta Rocca a vedere cosa farà il ghiacciaio domani o l'anno prossimo. Queste zone sono in realtà per gli alpinisti... io con questo voglio soltanto dire che abbiamo la possibilità di capire tutto l'andamento, se vogliamo, però non parlo di responsabilità».

Quel laghetto sulla Marmolada non esiste: è di 13 anni fa

L'immagine ha fatto il giro del web alimentando teorie su teorie. Ma ieri è arrivata la risposta da parte di chi quelle montagne le segue da decenni per lavoro, ossia dai tecnici Arpav. Intanto è emerso che la foto è autentica. Qualcuno l'ha scattata, immortalando davvero un laghetto sul ghiacciaio della Marmolada. Ma c'è un però. «È vera hanno spiegato gli esperti all'Ansa ma vecchia di 13 anni. Tutto frutto in realtà di un corto circuito mediatico, perché l'immagine: - realizzata nel luglio 2009 - è circolata sul web poco dopo l'annuncio fatto dall'alpinista altoatesino Hanspeter Eisendle circa l'esistenza, ma nel maggio di quest'anno, di un laghetto analogo sul ghiaccio della parete sud di Punta Rocca. Eisendle però non aveva foto a corredo di questa scoperta». Gli esperti avevano peraltro smentito che un simile deposito di acqua di fusione potesse avere a che fare con il distacco del seracco avvenuto domenica 3 luglio sulla Marmolada e costato la vita a 11 persone. Eppure le voci si sono alimentate da sole. Una volta postata l'immagine, i leoni da tastiera si sono scatenati. A fugare ogni dubbio sono intervenuti gli esperti del servizio anti-valanghe dell'Arpav di Arabba. Non solo la foto è vecchia ma «riprende un punto della parete della Marmolada in condizioni di neve completamente diverse di quelle di questa estate 2022, assai povera di ghiaccio».

Strage sulla Marmolada, le teorie complottistiche

Insomma, un errore. Qualcosa di molto diverso rispetto alle bufale o alle teorie dei complottisti circolate nei social network nelle nelle ore successive al distacco del seracco. «La valanga di ghiaccio e pietre in Marmolada è stata causata da un'esplosione di dinamite architettata dal Governo per coprire il fallimento dei vaccini» aveva scritto qualcuno su facebook. E un altro: «Che strano... prima il rumore del boato, poi la frana. Quante basi militari Nato ci sono in Trentino?». Argomentazioni senza senso, «irrispettose e senza cuore» è stato detto nei giorni scorsi, che nemmeno la morte di 11 persone è riuscita a limitare.

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Il Gazzettino